TREVISO. Un noto medico di base, una badante marocchina e un conto corrente svuotato di almeno 110mila euro, anche se la cifra quantificata dalla procura di Treviso, secondo i familiari della parte offesa ammonta quanto meno a più del doppio.
Sono questi i protagonisti e l’oggetto attorno al quale ruota una vicenda giudiziaria che vede una marocchina di 51 anni, Touria M., residente in provincia di Treviso, accusata di aver approfittato dello stato di infermità e delle facoltà mentali di un anziano medico, che ha accudito per cinque anni, per farsi accreditare tra il novembre del 2018 e il dicembre dell’anno successivo, due bonifici da 80mila e quasi 30mila euro, cercando anche di convincerlo, alla veneranda età di 96 anni, di sposarla, quando lei di anni ne aveva 49 anni, quasi la metà.
Un evento questo non avvenuto, dopo l’intervento dei figli che, ignari del fatto, a pubblicazioni del matrimonio avvenuto, hanno chiesto e ottenuto dal tribunale di Treviso la sospensione delle pratiche dell’unione formale che avrebbe permesso alla straniera di percepire, dopo la morte dell’anziano professionista, una pensione da poco più di 4.000 euro.
Il processo, per circonvenzione d’incapace, a carico della badante marocchina, inizierà nel luglio del 2023. Tempi biblici, si sa, causa carenza di personale al palazzo di giustizia di viale Verdi e per dare spazio ai procedimenti legati al crac di Veneto Banca.
A innescare la macchina della giustizia i figli di Antonio Saponaro, classe 1924 (costituitisi parte civile con gli avvocati Loretta Cassano e Maria Palomba), medico di base a San Polo e Volpago, dentista con diversi studi nell’Opitergino e, per un periodo, anche funzionario Inps a Treviso, deceduto a inizio novembre 2020, quando erano già partite le prime denunce contro la badante.
Tutto ha inizio nel 2015, dopo la morte della seconda moglie del medico, al quale i figli decidono di affiancare una badante, regolarmente retribuita, che lo accudisca e lo segua nei suoi spostamenti tra Selva del Montello, dove il medico ha la sua abitazione, e Gran Canaria, una nota isola spagnola, dove l’anziano professionista passa il periodo autunnale e invernale.
Tutto sembra filare via liscio fino al 2019 quando in particolare una degli 8 figli del medico, Clelia Saponaro, si accorge di alcuni movimenti sospetti del conto corrente del padre. Ad insospettirla sono un prelievo e un bonifico consistenti a favore della badante: uno da 80mila euro, effettuato nel novembre 2018, e un prelievo da quasi 30mila nel settembre 2019.
Ad ingarbugliare la situazione è anche la scoperta, nel dicembre 2019, delle pubblicazioni del matrimonio a Volpago, dove Saponaro risiede e in passato ha fatto anche il medico di base. Vero amore o matrimonio di interesse da parte di una donna che ha la metà degli anni dell’anziano accudito?
I figli credono naturalmente alla seconda ipotesi e non alla badante che sostiene che quei soldi li ha ottenuti come regalo dall’anziano medico e che il matrimonio è frutto del suo amore verso di lei, unica persona a volergli bene.
«In realtà - spiega Clelia Saponaro - nostro padre è stato circuito. Qualche mese prima mi aveva chiamato lasciandomi un disperato messaggio d’aiuto in segreteria telefonica. A quel punto ho capito che avevamo riposto male la fiducia in questa persona e grazie all’avvocato Cassano abbiamo avviato le pratiche in tribunale a Treviso perché venisse sospeso il matrimonio in attesa di una perizia da parte di un medico che nel 2020 stabilì anche nostro padre non era in grado di manifestare consenso consapevole al matrimonio».
Nel frattempo partono tre denunce. La badante torna i Marocco nell’agosto del 2020 e il 3 novembre successivo il medico Saponaro muore. «Tutta questa vicenda - conclude Clelia Saponaro - ci ha lasciato l’amaro in bocca. Speriamo soltanto che il processo, nonostante i tempi biblici, restituisca a nostro padre, seppure sia mancato, giustizia, facendo emergere la verità».
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