L’uomo – un padovano di 57 anni già noto alle forze dell’ordine – è stato arrestato per resistenza e rifiuto di fornire le generalità. Un’altra persona è stata denunciata per lesioni, per aver dato un calcio agli agenti
PADOVA. Che i no vax non siano mai stati grandi sostenitori dei controlli, si sapeva. Ieri sera però in piazza delle Erbe la situazione gli è davvero sfuggita di mano. Il previsto «aperitivo no Green pass», che sabato scorso aveva una ventina di partecipanti, si è trasformato in manifestazione – non autorizzata – con oltre 300 persone.
Cori, bicchieri alzati, addirittura anche saluti romani, in un’orgia di spavalderia che è sfociata in una totale – quanto prevedibile – noncuranza di distanziamenti e mascherine.
Un assembramento esagerato che ha reso necessario poco prima delle 20 l’intervento della polizia. Uno dei manifestanti, più volte richiamato, all’atto dell’identificazione è scappato. Raggiunto dai poliziotti è stato fatto salire su una volante per l’identificazione. A quel punto la folla ha accerchiato i poliziotti che hanno dovuto chiamare i rinforzi. Sono stati momenti di panico, con la polizia costretta a difendersi dai tafferugli.
L’uomo – un padovano di 57 anni già noto alle forze dell’ordine – è stato arrestato per resistenza e rifiuto di fornire le generalità. Un’altra persona è stata denunciata per lesioni, per aver dato un calcio agli agenti.
Denuncia anche per l’organizzatore, reo di aver messo in piedi duna manifestazione non autorizzata.
In serata è intervenuto anche il sindaco Sergio Giordani a stigmatizzare l’accaduto: «Tutti devono condannare quanto accaduto, senza ambiguità – ha osservato – Non sono tollerabili complicità e silenzi. Io non ho mai avuto dubbi in merito: dalla parte della scienza e del buon senso, sempre. Padova non vuole eccessi e violenze ma moderazione e quiete. I padovani hanno diritto a vivere la loro città serenamente. Un ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno operato con professionalità».
Tutto invece era filato liscio nel pomeriggio in Prato della Valle. Dove era arrivato addirittura il cantante Giuseppe Povia assieme ad altre 400 persone. Gli speaker hanno iniziato i loro monologhi alle 15, ricalcando da copione sempre le stesse tematiche degli ultimi otto mesi: critiche al governo, alla sanità, alle forze dell’ordine, al sindaco, ai giornalisti e cosi via. Molti i minori invitati sul palco per offrire al pubblico il loro punto di vista. Tra i partecipanti, una quarantina ha portato cartelli con i volti delle presunte vittime del vaccino anti-Covid, a supporto della loro inequivocabile posizione. —
