UDINE. Gianni Ponte riusciva a mettere entusiasmo in ogni cosa. Spinto da un altruismo raro, animato com’era dal desiderio di fare del bene. Lo metteva nel suo lavoro, nel negozio di elettrodomestici e tv che gestì dagli anni Settanta per tre decenni in via Grazzano. Lo metteva nell’organizzazione di manifestazioni come il Palio Donna di cui fu uno dei fondatori. Lo metteva nei progetti, come quello innovativo di sutura dello sterno che contribuì a ideare assieme al chirurgo cardiotoracico Cesare Puricelli.
Venerdì 11 febbraio se ne è andato per sempre, a 82 anni, in ospedale, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute. E con lui se ne va una persona che gli amici non esitano a descrivere «eccezionale».
Originario di Talmassons, da sempre appassionato di elettronica, da giovane Ponte si spostava tra i paesi della Bassa friulana per riprodurre i film nei primi cinema parrocchiali. Una passione che poi l’aveva portato ad aprire la sua attività, dopo un periodo da dipendente in piazzale Cella. «Sicuramente – ricorda la figlia Giulia – buona parte dei primi televisori a colori degli udinesi e dei friulani li ha consegnati lui. Era un grande lavoratore».
Una voglia di vivere contagiosa, quella di Ponte. Che aveva saputo affrontare senza mai scoraggiarsi il trapianto di cuore. Era il 1996 e ad operarlo fu il professor Puricelli. L’operazione riuscì perfettamente e fu l’inizio non solo di una nuova fase della vita per Ponte, ma anche di una profonda amicizia. Insieme, nel 2005, i due fecero parte del team Sternette che perfezionò una metodologia alternativa di sutura dello sterno, invenzione tra le otto incoronate da Fabio Fazio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine nella Notte degli angeli, evento clou della competizione internazionale Start Cup Udine 2005. «La scomparsa di Gianni Ponte, mio caro amico da tanti anni, eccezionale per le sue doti umane e capacità professionali – ricorda il professore Puricelli –, mi ha lasciato profondamente triste e privo di un importante appoggio per un mio lavoro in campo chirurgico: una metodica innovativa per la sutura dello sterno. Ero entrato in contatto con Gianni venticinque anni fa, quando aveva avuto bisogno del trapianto di cuore. Tra noi era nata un’amicizia fraterna. Avevamo lavorato assieme per mettere a punto la metodica della sutura sternale, denominando “Sternette” gli elementi usati. Gianni li aveva progettati, con qualche mio consiglio, assieme agli strumenti per applicarli. Assieme avevamo sperimentato la metodica su una trentina di pazienti all’ospedale di Udine e su un centinaio di casi alla cardiochirurgia dell’Università di Tirana con ottimi risultati. Gianni era un bravissimo tecnico elettronico e aveva realizzato la motorizzazione delle campane di molte chiese».
Una persona vulcanica, piena di idee. Nel 1994 era stato tra i fondatori del Palio Donna: l’unica corsa di cavalli montati senza sella su un circuito cittadino da fantini donne. Udine, allora, si vestiva a festa. Ponte era il capitano di borgo Grazzano che vinse la prima edizione del Palio.
E proprio in quell’occasione conobbe Gianni Borta. L’artista aveva dipinto il drappo che il Comune avrebbe poi consegnato ai trionfatori. «Al tempo si respirava in città una atmosfera unica – ricorda Borta –. Avevo dipinto il drappo con l’intento di celebrare, attraverso la pittura, la bellezza della vita. Gianni lo conobbi durante il Palio e diventammo subito amici. Era vulcanico, una persona straordinaria, pervasa dal desiderio di fare del bene e animata da una energia che colpiva».
I funerali di Ponte, che lascia la moglie Lucia con cui era sposato dal 1965 e le figlie Giulia e Elena, saranno celebrati martedì 15 febbraio, alle 15.30, al Tempio Ossario.