Dolore e commozione. L'ultimo saluto a Natan Pisano ieri pomeriggio ha toccato nel profondo tutti quelli che hanno partecipato: famiglia, parenti, sindaci, amici del piccolo, semplici conoscenti. Anche don Carlo Grossi, parroco di Ceranova (dove il bambino viveva) che ha officiato la cerimonia funebre che si è tenuta nella chiesa di San Vittore a Landriano (dove Natan invece andava a scuola) non è riuscito a trattenere le lacrime, alla fine di un'emozionante omelia.
Il dolore del parroco
«Anche la fede vacilla davanti alla morte del piccolo Natan _ ha detto _. Le comunità di Ceranova e Landriano si sono strette in preghiera invocando un miracolo. Miracolo che non è avvenuto. E per questo ci sentiamo delusi. Ma, malgrado tutto, continuiamo a sperare». E la morte di un figlio è «il lutto più grande, il più doloroso, il meno accettabile», ha sottolineato il parroco: «Questa tipo di perdita è come se fermasse il tempo, apre una voragine che inghiotte il passato e anche il futuro. La morte che si porta via un figlio è uno schiaffo alle promesse, ai doni, ai sacrifici d'amore».
«Ho pregato e implorato _ ha anche confessato don Carlo _ e dopo aver riaperto gli occhi ho provato la frustrazione di fare i conti con la cruda e inaccettabile realtà». La chiesa era gremita (nei limiti previsti dalle norme anti-Covid) da una folla segnata dal dolore, ma composta. A concelebrare il rito funebre, anche il parroco di Landriano, don Antonio Fattori.
La commozione della gente
Uno striscione col suo nome sul sagrato, occhi lucidi e tanta fatica a trattenere le lacrime per ogni singola persona che ha voluto presenziare all'addio al bimbo di 7 anni morto in un incidente stradale la settimana scorsa. Tanti, tantissimi, anche i bambini presenti. Oltre al dolore, era ancora di più l'incredulità a prevalere fra chi era al funerale. Incredulità per una vita strappata prematuramente, in un modo assurdo e crudele durante una giornata qualsiasi, salendo semplicemente in auto con la mamma. Poi il frontale, a Locate, su una strada maledetta che ogni anno conta decine di incidenti, spesso mortali. I medici erano riusciti a rianimare Natan e trasportalo in ospedale. Dopo giorni, fra angoscia e speranza, la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Ieri c'erano tanti bambini e ragazzi ai funerali, dai compagni di scuola, a quelli del calcio, oltre agli amici del fratello più grande, Kian.
Fra la folla anche i sindaci di Landriano, Luigi Servida, e di Ceranova, Alessandro Grieco, ammutoliti. Terminata la messa, un ultimo grande abbraccio alla bara bianca attorno alla quale si sono stretti tutti, quasi avviluppandola. Alla fine, la salma del piccolo Natan è ripartita per Ceranova, dove è stata tumulata nel cimitero del paese.
