Fondò in Serbia l’azienda Bambi che sfornava le scatole di “Plazma”. Inventò nel 1947 la Domacica, con una ricetta invariata nei decenni
TRIESTE. Verrà ricordato nell’area balcanica per avere inventato la popolare Domacica, il biscotto a forma di cuore che consiste in un wafer coperto, sulla parte di fondo, con un sottile strato di cioccolato. Proprio la Domacica - termine che si può tradurre con massaia o casalinga - aveva rappresentato la prova pratica dell'esame di diploma di Petar Tutavac, al termine del corso per biscottai - del quale due soli peraltro furono gli allievi - che l’industria dolciaria Kras di Zagabria organizzò all’epoca. Era il 1947 e si può dire che Tutavac, nato nel 1934 nella Regione raguseo narentana e scomparso nei giorni scorsi in Serbia, sia stato il primo biscottaio diplomato nell'ex federativa.
Apprezzata anche da molti italiani, la ricetta della Domacica è rimasta invariata fino ai giorni nostri; e nel 2010 la Kras ha pensato di lanciarne sul mercato anche la variante insaporita con cannella e ricoperta di uno strato sottile di cioccolato bianco.
Nel corso della sua vita Tutavac ha lavorato anche nella fabbrica di dolciumi Toma Kostić a Leskovac (Serbia), dove ha prodotto i primi grissini nell’allora Jugoslavia, guadagnandosi la stima dei colleghi italiani. Il salto lo ha compiuto poi a Pozarevac, sempre in Serbia, dove ha fondato la fabbrica di biscotti che ha chiamato Bambi, ispirandosi al mondo di Walt Disney. Qui Tutavac ha inventato il biscotto Plazma, sorta di variante balcanica del Plasmon italiano.
«Volevo fare un prodotto nuovo dal punto di vista degli ingredienti e delle caratteristiche nutrizionali» - aveva dichiarato tempo fa - «e modificando la ricetta del Plasmon ottenni un biscotto originale con l'aggiunta di vitamine, minerali e con la giusta combinazione di proteine vegetali e animali». Come riporta la stampa croata, il nome Plazma non era risultato molto gradito dall'azienda italiana. Ne era nato un contenzioso, e Tutavac come raccontò lui stesso tempo fa in una intervista - alla fine una soluzione salomonica accettata dalla controparte: la Bambi poteva sfornare il Plazma ma non esportarlo in Italia, mentre la Plasmon non avrebbe più piazzato il suo più famoso prodotto nell’allora territorio jugoslavo.
Da imprenditore appassionato della sua attività, Tutavac non è mai andato in pensione. Anche nei suoi ultimi anni è stato infatti attivo nell’impresa di famiglia Pertu, che guidava assieme ai figli e ai nipoti producendo 280 tipi di dolci. Tutavac non ha mai brevettato i suoi prodotti: li riteneva infatti proprietà del popolo.
