Tra l’altro l’imprenditore Nunzio Susino, per l’accusa, gli avrebbe consegnato 3.000 euro "al fine di ottenere il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio" da parte dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Piacenza, Erika Opizzi, anche lei di FdI e anche lei indagata
L'articolo Piacenza, indagato anche il deputato Foti (Fdi) per corruzione e traffico di influenze illecite. L’imprenditore intercettato: “È un ladrone” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Il deputato di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, attualmente ricoverato Covid, è indagato nell’inchiesta della procura di Piacenza sul presunto “sistema” di corruzione diffusa nei comuni della provincia emiliana che ha portato in carcere i sindaci di Cerignale e Corte Brugnatella e ai domiciliari quello di Bobbio. Risponde a piede libero di corruzione e di traffico di influenze illecite.
Secondo l’ipotesi accusatoria dei magistrati, il parlamentare, eletto nel 2018, “sfruttando la sua relazione di cointeressenza politica esistente” con Erika Opizzi, assessore comunale all’Urbanistica di Piacenza e anche lei di Fdi, si sarebbe fatto indebitamente promettere dall’imprenditore Nunzio Susino il pagamento di somme di denaro “per se stesso o per il partito Fratelli di Italia, anche quale finanziamento della successiva campagna elettorale” quale prezzo “della propria mediazione illecita” verso la Opizzi e i funzionari comunali, affinché il Comune di Piacenza disponesse il mutamento di destinazione d’uso di alcuni terreni.
Per gli inquirenti il rapporto tra Foti e Susino, considerato il promotore dell’associazione a delinquere e finito in carcere su ordine del giudice per le indagini preliminari Luca Milani, sarebbe nato in precedenza. L’imprenditore gli avrebbe consegnato 3.000 euro “al fine di ottenere il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio” da parte dell’assessora all’Urbanistica Opizzi “per agevolare la stipula, a condizioni favorevoli per il privato”, della convenzione per la gestione di un parcheggio-autosilo in via Genova.
In un’intercettazione telefonica Susino afferma: “Il Foti è un ladrone… allora… Foti se ti vuole rompere i coglioni in Comune non ti fa fare niente…”. E discutendo con un altro imprenditore aggiunge: “Noi siamo golosi di soldi… ma loro di più! …se noi siamo golosi… loro sono malati…”. Nei confronti di Foti non sono state chieste misure cautelari e nell’ordinanza il giudice scrive che la procura chiederà l’autorizzazione alla Camera per poter utilizzare i dialoghi intercettati ai quali ha preso parte il parlamentare. Il gip Milani sottolinea che “il complesso delle risultanze investigative restituisce plurimi, gravi e concordanti indizi di reato a sostegno” delle dichiarazioni auto ed etero accusatorie di Susino. Il riferimento è ad alcuni incontri e contatti telefonici tra i due. E attraverso altre conversazioni, anche con familiari, nelle quali l’imprenditore parla di “modifichine” che ha fatto fare “così almeno da poter
arrivare quattro e cinquanta cinquecento euro al mese…” e di dover “andare da Foti per risolvere il problema dei parcheggi”.
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