UDINE. Non c’è stato nemmeno il tempo per celebrare la cerimonia di intitolazione della rotonda di Sant’Osvaldo alla memoria di Norma Cossetto, che si terrà venerdì 11 febbraio, che i vandali sono entrati in azione abbattendo il palo con il nome della giovane italiana che fu uccisa dai partigiani jugoslavi nella foiba di Villa Surani nel 1943 sollevando lo sdegno della politica.
Per il sindaco Pietro Fontanini «la violenza di una certa parte politica, che magari osa anche definirsi democratica, si è manifestata con l’abbattimento del palo recante il nome della giovane italiana violentata, torturata e uccisa dai comunisti jugoslavi.
Questi - aggiunge Fontanini - sono i frutti di quel negazionismo che ancora, grazie a sedicenti storici, ammorba l’analisi delle vicende del confine orientale durante la Seconda Guerra Mondiale e impedisce alla drammatica pagina dell’esodo di diventare finalmente patrimonio di tutti gli italiani.
Mi auguro - conclude il sindaco - che i responsabili di questo ignobile gesto vengano individuati e puniti come meritano e mi attendo, allo stesso tempo, una condanna unanime da parte della politica cittadina e regionale».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Vidoni ha condannato il gesto: «Ancora una volta uno sfregio a Norma Cossetto e alla memoria di tutti i martiri delle foibe, sicuramente ad opera di persone negazioniste e miserabili che non riconosceranno mai la storia».
Una «ferma condanna per l’atto vandalico consumato a Sant’Osvaldo ai danni della targa che verrà apposta in ricordo di Norma Cossetto in occasione del Giorno del Ricordo» è arrivata anche dalla consigliera comunale del Pd Eleonora Meloni, già delegata di quartiere a San Paolo, Sant’Osvaldo e San Rocco.
«Gli attacchi che si ripetono ogni anno – continua la consigliera dem - sono contro la dignità del ricordo, contro le vittime e il dolore degli esuli.
Nella migliore delle ipotesi sono attacchi figli dell’ignoranza, ma spesso sorgono dalla deliberata volontà di disconoscere l’orrore delle foibe e il dramma dell’esodo istriano giuliano dalmata».
Per Meloni «questi teppisti si nutrono di falsa ideologia, perpetuano l’odio, rinfocolano le divisioni, godono del rancore.
Auspico che gli autori di questo vile atto vengano presto individuati. Il Giorno del Ricordo deve essere una celebrazione di tutti e dobbiamo lavorare affinché i negazionisti non trovino più spazio per insinuare le loro teorie o – conclude - per rinnegare quanto ci hanno testimoniato gli stessi esuli».
Roberti ha sottolineato che «questo gesto dimostra come ancora oggi ci sia chi nega o ridimensiona il dramma rappresentato dalle foibe e dall’esodo. Giustamente oggi le foibe e l'esodo sono temi che vengono affrontati nelle scuole e non sarà certo un gesto vile come quello di oggi a cancellare il percorso di riconoscimento di quei drammi».