foto da Quotidiani locali
SACILE. Addio al “guerriero” della sanità a Sacile: si è spento a 77 anni Luigi Zoccolan, per tutti Gigi, il sindacalista dal cuore d’oro che ha fondato il comitato No tagli e difeso sino all’ultimo il diritto alla salute.
«Il comitato No tagli alla sanità che ho fondato a Sacile – lo ha ripetuto sino all’ultimo – deve andare avanti per affermare i diritti dei cittadini anche contro l’indifferenza dei politici e le forbici dell’Azienda sanitaria».
Il suo testamento morale è chiaro: la lotta non si ferma e si fa con il cuore e la passione, contro i tagli ai servizi nel presidio ospedaliero che è riferimento per 63 mila utenti. Il suo sindacalismo di strada ha rifiutato i cliché del potere, degli accordi trasversali e degli accomodamenti.
«Gigi era un puro senza se e senza ma», dice Gianfranco Zuzzi, attivista del comitato No tagli, che ricorda l’amico di tante battaglie. «Nel nome di Gigi la lotta va avanti per difendere il presidio ospedaliero in via Ettoreo a Sacile».
Il grande cuore dell’ex operaio e sindacalista, prima tesserato Cgil e poi Uil, si è fermato dopo una lunga malattia lontano dalla sua Sacile, in una casa-famiglia a Gallicano, nella Garfagnana, in provincia di Lucca.
«Vicino alla figlia che abita in Toscana – Zuzzi ha seguito l’ultima battaglia dell’amico – Gigi ha passato gli ultimi mesi lottando da guerriero per la salute: sperava di tornare presto a Sacile per un sit-in davanti all’ospedale. Raccogliamo la sua preziosa eredità morale e non ci fermiamo: Gigi ci seguirà dall’eternità».
Non fiori per il suo ricordo, ma il silenzio concentrato sulla battaglia per i diritti. «Non bisogna avere paura nel difendere i diritti alla salute», ripeteva come un mantra Zoccolan allo sportello sindacale Uil pensionati.
«È difficile il congedo da un grande sindacalista che se ne va – dice Bruno Manfè, segretario Uil pensionati –. Gigi aveva fondato il suo Movimento per il rinnovamento della sinistra e fare sindacato con noi era un modo per dare concretezza alla sua fede politica e umana. Ha sempre difeso i deboli e umili come un grande uomo». Sarà sepolto nel cimitero di Maron di Brugnera, accanto alla moglie.
La sua vita si racconta nelle parole degli amici e compagni di sit-in come un percorso privo di pause e abbondante di passione.
«L’ultima battaglia è stata combattuta con la forza e la fierezza si sempre – ricorda Zuzzi –. Diceva che vale la pena combattere anche le battaglie che sembrano perse: quella della sanità a Sacile rivendica servizi potenziati di medicina, quelli riabilitativi, il centro per la salute mentale e posti letto per la degenza, con un pronto soccorso utile a 63 mila utenti di sette comuni».
Guardare avanti e lottare con il cuore e le mille ragioni dei diritti umani: il modello di Gigi è quello della lucidità e della passione per la vita, che si spende sul fronte dell’altruismo.
«Ho battuto il Covid nel 2020 – aveva raccontato qualche mese fa –. A 76 anni ho sconfitto il virus, ma è stata un’esperienza tremenda, anche perché ci si trova completamente isolati in ospedale». E guardava avanti, al futuro dell’ospedale, schietto e diretto come sempre.
«Dopo la quarantena scenderò in piazza con il megafono – diceva un anno fa – per difendere i nostri servizi sanitari. Il comitato No tagli c’è». —
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