FIRENZE. Gli emissari della Garfagnana l’hanno costretto a un sopralluogo all’Isola Santa, dove il paesino sembra un luogo fatato affacciato sull’acqua. «Mi ha portato Mario Puppa, il consigliere regionale. Lassù, a Careggine, è stato sindaco per anni. Che posto meraviglioso! La chiesa e le case di sassi immerse nel verde, e la spiaggetta che si getta nel lago formato dalla diga», descrive quasi entusiasta Eugenio Giani. E subito il governatore elenca un altro grappolo di storia della Toscana, un’altra cartolina di tradizione da strappare all’abbandono. «Mi cercano i sindaci da ogni parte della regione, ognuno ha un progetto, un paesino bellissimo da riportare alla vita».
Per ognuno il presidente conserva un aneddoto erudito, una piccola pedanteria araldica, che sia una descrizione del luogo, la memoria di una leggenda. È quasi sconfortato il governatore. Sa che ne resterà solo uno in questa corsa ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che pare una puntata del milionario, una specie di X-Factor dei borghi.
Sì, perché se c’è un bando preso d’assalto fra quelli aperti sui finanziamenti del recovery – per cui la Toscana ha già rastrellato 3,5 miliardi di euro – è quello pubblicato il 17 gennaio per i Comuni interessati a «rivitalizzare» un borgo disabitato e abbandonato. Chi vince, riceverà 20 milioni di euro per ripopolare un paesino fantasma, dove non vive più nessuno o quasi. Un bottino che Matteo Biffoni, da presidente regionale dell’Anci, aveva definito «uno spottone» e contestato in tutta Italia dagli amministratori. «Ma il ministro Dario Franceschini – ricorda Giani – è stato inflessibile. C’è anche un altro bando che assegna alla 36 milioni per i borghi con meno di 5mila abitanti, e riusciremo a fare restauri in 24 piccoli centri. Ma il bando principale deve puntare sul rilancio di un solo borgo». Il progetto dovrà dotarlo di percorsi culturali, di banda larga, spazi di lavoro condiviso, ostelli, centri di ricerca, e puntare su turismo e formazione, ma anche sulla capacità di creare lavoro.
In tre giorni (il bando scadeva il 20 gennaio) sono arrivate 42 richieste da altrettanti sindaci. Si è fatto avanti il Comune di Palaia per Toiano, un pugno di edifici diroccati abbarbicati su una roccia di tufo in Valdera, «Un paesino famoso per la vicenda nera della bella Elvira, una giovane donna che fu violentata e uccisa negli anni ’50, e il cui assassino non è mai stato scoperto».
Ci sperano anche Pianosa e Sant’Anna di Stazzema. Il sindaco Maurizio Verona ha prospettato al governatore la possibilità di costruire nel paesino dell’eccidio nazista «un’università della memoria». Uno dei sogni cullati anche da Enrico Pieri, il sopravvissuto scomparso poche settimane fa. Ma non tutti possono sperarci davvero. Sarà la giunta regionale a scegliere. E uno dei requisiti per ottenere più ponteggio ed essere selezionato sarà «avere la maggior parte del patrimonio immobiliare di proprietà pubblica» e «di possedere comunque un numero consistente di edifici».
È subito andata alla carica Simona De Caro, sindaca di Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, per Montevettolini, borgo di origine medievale costruito su uno sprone di roccia che guarda Fucecchio e dove Ferdinando de’ Medici realizzo una villa nel 1597. Ci prova anche Cavriglia per Castelnuovo dei Sabbioni, antico paesino dei minatori del Valdarno che affacciato al lago artificiale della vecchia centrale elettrica di Santa Barbara, deserto da anni e più volte diventato oggetto di trattative, senza risultati, con magnati russi e americani. Quello sì, di proprietà tutta pubblica. Lo stesso ha fatto San Casciano Val di Pesa per Linari, nel Chianti; Careggine per Isola Santa; Santa Fiora sull’Amiata vorrebbe rimettersi a nuovo con il progetto “smart working village”.
Giani sceglierà entro il 15 marzo e il borgo con il fattore X dovrà rinascere entro il 2026. Sono già 3,5 i miliardi di euro stanziati o stimati per progetti presentati per la Toscana: fra gli altri, 277 milioni per fornire connessioni internet veloci (banda ultralarga e 5G) a in 124 Comuni censiti dalla Regione; 222 milioni per la tranvia di Campi Bisenzio e i 150 per quella di Bagno a Ripoli; 93 milioni per la riqualificazione della edilizia residenziale pubblica; circa 100 per le politiche sul mondo del lavoro; 450 milioni sulla sanità per case e ospedali di comunità; 32 milioni per la bonifica dei siti orfani; 23 milioni per ciclovia tirrenica e la ciclovia del sole e circa 99 per il potenziamento ferroviario della Pistoia-Lucca.
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