VIADANA. Docente per decenni di educazione fisica all’istituto superiore Sanfelice, sino al pensionamento nel 2019, il professor Stefano Ventura sarà tra i dieci scrittori finalisti del concorso letterario “Casa Sanremo Writers”. Casa Sanremo è l’area “hospitality” del Festival della canzone italiana. Nei prossimi giorni, in concomitanza con la manifestazione canora, ospiterà una serie di eventi collaterali. Il 5 febbraio, al PalaFiori, la proclamazione del vincitore della manifestazione letteraria.
«Ma naturalmente – assicura Ventura – sarà già una grande soddisfazione esserci». Il professore sarà in gara col romanzo “Il Codice Inca” (2019, Armando Curcio editore), capitolo iniziale di una trilogia che sta riscuotendo un certo successo: “L’enigma della croce Inca”, secondo titolo della serie, era risultato finalista al premio nazionale “Mario Soldati 2020”. Diplomato al Classico di Casalmaggiore, la città natale e di residenza, Ventura ha sempre avuto una passione per scrittura e storia. «Solo nel 2012 – ricorda – ho però cominciato a scrivere con continuità». Affinando una vena che si è dimostrata molto prolifica, con la pubblicazione di due trilogie (la prima delle quali tradotta in spagnolo) e di un settimo romanzo ispirato alla figura del Parmigianino (del quale è stata realizzata una riduzione teatrale). Gli autori di riferimento sono Valerio Massimo Manfredi, Marco Buticchi, Wilbur Smith: «Amo avventura, suspence, colpi di scena, ma anche le ambientazioni storiche e le antiche popolazioni».
Ogni libro si basa su un intenso lavoro preparatorio di ricerca, documentazione, costruzione di trama e personaggi: «La successiva fase di stesura si completa velocemente: riesco a scrivere anche diverse ore al giorno». La trilogia Inca trae ispirazione dal “quipu”, un ingegnoso sistema di comunicazione con cordicelle annodate: «Ho desiderato comporre un romanzo che unisse l’attendibilità di fonti storiche agli aspetti avventurosi e fantastici e a un certo mistero».
