PIEVE DI CENTO. I carabinieri della stazione di Pieve hanno identificato gli autori dei danni provocati all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore nel pomeriggio del 17 gennaio scorso. In particolare, ignoti dopo aver avuto accesso nel luogo di culto aperto al pubblico, non essendo presente alcun fedele in quel momento, hanno iniziato a danneggiare la chiesa, tentando addirittura di asportare una parte della statua (raffigurante un maialino) di Sant’Antonio Abate. Non riuscendovi, hanno imbrattato la stessa statua con dell’olio di oliva che avevano al seguito. E non soddisfatti hanno bruciato un libro della liturgia, gettando a terra dei santini e cercando infine di rompere il microfono di un leggio.
Un fatto analogo, ma di minor entità, era stato già commesso nella stessa chiesa anche nel pomeriggio di alcuni giorni prima, il 12 gennaio. Analizzando le immagini catturate dalla videosorveglianza, i carabinieri della stazione centopievese hanno riconosciuto i due responsabili, entrambi ragazzini di età inferiore ai 14 anni. Invitati a comparire in caserma assieme ai genitori, i due minori hanno ammesso le proprie responsabilità, hanno detto di essere pentiti e hanno chiesto scusa per la loro condotta. E anche il parroco li avrebbe perdonati.
I precedenti. Episodio simile a quello della scorsa settimana, quando i carabinieri della vicina stazione di San Matteo della Decima hanno denunciato ben quindici giovanissimi per una serie di fatti commessi nella Bassa Bolognese. I reati sono minaccia, danneggiamento e furto, gli autori ragazzini tra i 12 e i 13 anni, tutti invitati in caserma con i propri genitori. Si comportavano come una vera e propria “Baby gang”, filmandosi con gli smartphone e rilanciando i video sui social. Tra gli episodi lancio ripetuti di petardi (perfino in chiesa) e danneggiamenti a un’edicola della zona.
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