Tantissima gente al saluto tra Villa Richeldi e Santa Caterina «Grande professionista dall’animo gioioso e solare»
CONCORDIA. Più di 1500 persone hanno voluto salutare per l’ultima volta Tajeddine Jemal, l’imprenditore scomparso in un drammatico incidente stradale a Disvetro. E così ieri pomeriggio, intorno alle 15, in tantissimi si sono radunati all’esterno delle camere ardenti di Villa Richeldi per dare l’ultimo saluto al 42enne. Per l’addio a “Disdin” è stata organizzata una cerimonia che si è sviluppato durante l’intero pomeriggio come prevede il rito islamico. Amici e parenti si sono stretti nel ricordo di Jemal con preghiere, pianti e abbracci, il tutto con grande dignità e soprattutto cercando di omaggiare la positività di quel ragazzo che sapeva conquistare tutti grazie al suo modo felice e gioioso. Non a caso aveva creato un’importante attività commerciale, si era distinto nella ricostruzione del sisma e per la precisione con cui portava a termine i suoi cantieri. Da qualche tempo aveva ampliato i propri interessi verso Carpi dove aveva anche acquistato due importanti complessi da ristrutturare.
La presenza di così tanta gente al funerale ha imposto anche una dettagliata pianificazione organizzativa: la polizia locale dell’Area Nord ha infatti bloccato il tratto di viale Dante adiacente a Villa Richeldi e ha poi gestito il traffico durante il corteo verso il cimitero di Santa Caterina.
Alle 15.15 il feretro di Tajeddine è uscito dalla camera ardente per raggiungere il cortile della struttura. Qui c’è stato un primo momento di preghiera, con la bara che si è poi spostata verso il camposanto seguita da un lungo corteo di auto e da molte persone a piedi. A Santa Caterina, infatti, si trova un appezzamento di terra dedicato alle sepolture musulmane e lì riposerà l’imprenditore. Qui si è tenuto un ulteriore momento di preghiera in lingua araba con le parole dell’imam in sottofondo per accompagnare l’ultimo saluto terreno al 42enne.
«Tajeddine era un conosciuto e apprezzato imprenditore del settore edile, ed ha lavorato con tante famiglie concordiesi e con la stessa amministrazione per il ripristino di immobili danneggiati dal sisma – scrive l’amministrazione comunale – Tajeddine era una persona solare e le tante testimonianze di affetto per la sua figura testimoniano il segno indelebile di capacità professionale e senso di appartenenza che lascia nei ricordi di chi lo ha conosciuto. Alla famiglia di Tajeddine Jemal e alla comunità musulmana cui apparteneva vanno le più sentite condoglianze del primo cittadino e della giunta comunale a nome di tutta Concordia».