Erano le 19.41 del 25 gennaio 2016, quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir. Giulio Regeni scriveva dal Cairo alla fidanzata per farle sapere che stava uscendo. Poi più nulla. Zittito per sempre. Rapito, torturato, ucciso. In quel silenzio è morta, insieme al giovane appassionato e talentuoso ricercatore, la verità, la libertà, e con essa ogni diritto umano conquistato nel corso della storia. Quanto Giulio sia mancato in questi interminabili anni alla sua famiglia, nell’intimità dei ricordi e delle pareti domestiche, ci è dato solo immaginarlo. L’immagine di un papà e di una mamma orfani di un figlio massacrato è dolore. Ci fermiamo sulla soglia, come è giusto. La soglia di una famiglia che con dignità e coraggio ha continuato a ricercare la verità e ad essere guida per chi crede nei valori di Giulio. Manca Giulio, e con lui manca anche la Giustizia, sostituita da depistaggi, calunnie, sospetti, responsabili-fantasmi spariti nel nulla, fin dal ritrovamento di Giulio senza vita, 9 giorni dopo la scomparsa, nei pressi di una prigione dei servizi segreti egiziani. Lo striscione giallo, simbolo della campagna lanciata da Amnesty International, ha fatto il giro del mondo: “Verità per Giulio Regeni” perché non finisca dimenticato e catalogato tra le inchieste irrisolte. Un impegno che ha visto la partecipazione di tanti enti, amministrazioni, università, luoghi di cultura del nostro paese.
Eppure “Giulio continua a fare cose”: è questo il messaggio che arriva dal Comune di Fiumicello, dov’è cresciuto. Per dare voce al silenzio imposto 6 anni fa, l’amministrazione ha ideato una giornata piena di colore, parole e futuro. Nella mattinata di oggi verrà inaugurato il Parco scolastico dedicato a Giulio Regeni, in via Ugo Pellis, davanti alla Scuola primaria che aveva frequentato da bambino. Il colore sarà il giallo con cui sono state dipinte le panchine installate nell’area verde. La voce sarà quella dei più giovani attraverso una maratona di letture, a cui tutti potremmo partecipare grazie ai canali social “Giulio siamo noi”, in cui verranno trasmessi gli interventi della giornata.
Dalle 17.30, in diretta streaming, la sala civica Bison di Fiumicello darà vita a un abbraccio di amici, attori, musicisti, artisti, attivisti, insieme in “Pensieri, parole e musica per Giulio”, un incontro in cui il Comune rinnoverà la richiesta di verità e giustizia per il giovane ricercatore, insieme ai genitori Paola e Claudio e all’avvocato Alessandra Ballerini. A Fiumicello è attesa una delegazione di Articolo 21, con il presidente Giuseppe Giulietti, per la consegna della targa e della tessera onoraria dell’associazione alla famiglia Regeni, all’avvocato Ballerini e al Governo dei Giovani, di cui Giulio è stato sindaco. L’incontro, condotto da Matteo Macor, vedrà la partecipazione a distanza, on line, di numerosi ospiti: Pif, Aboubakar Soumahoro, Stefano Accorsi, Mauro Biani, Ascanio Celestini, Gianni Cuperlo, Alessandro De Marchi, Giuliano Foschini, Luciana Littizzetto, Massimiliano Riva, Davide Romagnoni, Massimiliano Rossi, Lorenzo Terranera. Per Giulio, la musica del Coro Ensemble Romjan diretto da Silvia Pierotti. Infine, in presenza, dalla sala civica, voce, piano e chitarra di Vinicio Capossela; e poi batteria, campionatore e theremin del polistrumentista Vincenzo Vasi; e ancora il basso di Alberto De Grandis e la chitarra di Alessandro Stefana. Un messaggio in musica grazie alla collaborazione di Euritmica-Onde mediterranee.
Alle 19.41 la parola sarà data al silenzio. Un minuto di raccoglimento a 6 anni esatti da quell’ultimo sms mandato da Giulio, dopo il quale tocca a noi far sentire la sua voce.
Anche quest’anno la fiaccolata per le vie del paese è stata annullata, per evitare assembramenti nell’attuale situazione epidemica. L’amministrazione locale invita a una partecipazione diffusa attraverso segni e simboli. Siamo tutti chiamati a esporre foto, cartelli, candele e bandiere in memoria di Giulio, a riempire di giallo le nostre finestre, i nostri balconi e i nostri profili e le nostre pagine social. È il colore della campagna lanciata da Amnesty International. È diventato il colore della richiesta di giustizia, il colore della verità e di quella luce che sarebbe stata della fiaccolata, della luce di Giulio che, come ripete l’amministrazione di Fiumicello, “Continua a fare cose”». —
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