TRIESTE. Il ventesimo secolo era alle porte quando Francesco Giuseppe era l’imperatore d’Austria, l’ultimo della dinastia d’Asburgo, con la moglie Sissi che era di casa a Trieste. Correva l’anno 1897 e il calcio si era da poco affacciato in Austria. Tra le varie squadre veniva fondata l’Admira, nome suggerito da un transatlantico che aveva portato alcuni giocatori della società dalla costa americana a quella europea. Qualche anno dopo, nel 1905, nasceva l’Admira Vienna e nel 1908 veniva fondato il Wacher, nome che tradotto in italiano significa “coraggio”. Un bel salto nel tempo e nel 1971 ci fu la fusione tra le due squadre ed il nome divenne Admira Wacher. E arriviamo al 1997 quando a queste si unì anche il Mödling.
Dalla Bassa Austria al Friuli Venezia Giulia il passo è breve. In quegli stessi mesi, nel piccolo rione di Coloncovez, c’è un gruppo di ragazzi che frequenta il campo di via Pagano e che decide di formare una squadra. Ragazzi “simpatizzanti” austriaci. Il secondo passo è quello di trovarne il nome. Niente di più facile: Admira Coloncovez e colori sociali il bianco ed il rosso. I più attivi del gruppo sono: Roberto Sain, Roberto Visentin, Carlo De Vecchi, Andrea Apollonio e Piero Rauber. La prima manifestazione giocata fu il Torneo delle Chiese, poi la Coppa Union a Soncini.
«Io sono arrivato nella squadra un anno dopo – dice Stefano Bernobich, uno dei senatori del gruppo – e di questi primi 25 della società porto tante cose belle nel cuore. Abbiamo avuto la possibilità di assistere dall’interno al cambiamento del calcio a sette, dai campi in terra a quelli in sintetico, dai tanti sponsor ai pochissimi attuali».
Molti i tornei a cui l’Admira ha partecipato. Il Città di Trieste e il Venezia Giulia ma anche qualche vittoria nel Salone Davide. «Ora siamo nel Tergestino con Alan Barduzzi e Antonio Lopriore che gestiscono il tutto. Un emozionante ricordo va ad una finale della Coppa Natale in via Pascoli, persa da noi per 1-0 nelle battute finali, contro il Serbia Sport supportato nella circostanza da oltre 300 tifosi. Bella anche una trasferta austriaca a Landbeck per una kermesse con squadre provenienti da mezza Europa».
Dal 1997 al 2022, è tempo dunque di nozze d’argento per questa squadra. «La festa – conclude Stefano – è già organizzata, anche se fino ad ora non ci siamo mai persi di vista, ogni cinque anni infatti ci ritroviamo per rinvangare i tempi passati e ogni 24 di dicembre brindiamo al Natale tutti assieme».
