Fatale uno schianto sulla A7 a Binasco per Chiara Picchi, che lavorava a Milano. In ospedale anche un altro pavese. Inchiesta sulla dinamica
BINASCO. Tragedia sull'autostrada Milano-Genova, in un incidente con coinvolte tre auto ha perso la vita la 39enne dottoressa di Pavia Chiara Picchi. Lavorava all'ospedale Macedonio Melloni di Milano, dove era dirigente medico del pronto soccorso.
In ospedale con diverse ferite, ma non sarebbe in pericolo di vita, è finito anche un altro pavese: Federico Chiozzi, 41 anni.
Una tragedia che ha sconvolto parenti, amici e colleghi di Chiara Picchi che si era diplomata al liceo Foscolo di Pavia e poi aveva ottenuto la laurea in Medicina sempre a Pavia.
L'incidente è avvenuto giovedì alle 20,15 sull'autostrada Milano-Genova nel territorio di Binasco. La dinamica è ancora al vaglio della polizia stradale di Assago-Milano Sud. La procura di Pavia, competente per il territorio di Binasco, ha aperto un'inchiesta. Bisogna chiarire cosa sia avvenuto nei momenti drammatici dell'incidente. Di certo sono rimaste coinvolte tre auto, che viaggiavano nella stessa direzione da Milano verso sud.
E di sicuro quando sono arrivati i soccorsi del 118 sul posto Chiara Picchi era già fuori dall'auto, in fin di vita. Le indagini mirano proprio a capire se Picchi sia stata sbalzata fuori dall'auto nell'incidente o se sia stata travolta dopo essere scesa dopo un primo tamponamento.
Di fronte i soccorritori si sono trovati una scena agghiacciante. C'erano le lamiere contorte di tre auto. La Hyundai su cui viaggiava la 39enne dottoressa pavese, una Renault Clio guidato da un 47enne che riportato solo ferite lievi e la Volvo famigliare guidata dal pavese Chiozzi.
Fin da subito le condizioni di Chiara Picchi sono apparse disperate. Era fuori dall'auto con traumi multipli e un arresto cardio-circolatorio in corso. D'urgenza è stata portata al policlinico San Matteo di Pavia, dove però è stato constato il decesso. Chiozzi invece ha riportato un trauma cranico e ferite al bacino e alla gambe: è stato portato al policlinico di Milano.
Ieri la Polstrada era in contatto con i medici del nosocomio milanese, riferendo che le condizioni del pavese erano stabili e non in pericolo di vita. Solo un trauma al collo ed una gamba per il terzo coinvolto, un uomo di 47 anni residente nel Pavese, che è stato portato per semplici accertamenti all'ospedale Humanitas di Rozzano. Sul posto sono arrivati di versi mezzi del 118, tra cui l’elisoccorso, ma anche i vigili del fuoco di Milano e gli agenti della polizia stradale di Milano sud per gli accertamenti del caso.
Tutti gli atti raccolti dai poliziotti sono stati inseriti già ieri in un faldone e trasmessi alla procura di Pavia. La salma di Chiara Picchi, ricomposta all’istituto di medicina legale di Pavia, è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Non sono da escludere accertamenti post-mortem sulla salma per capire con esattezza la causa delle ferite mortali della dottoressa Picchi.
A rendere complicata la ricostruzione è anche il fatto che quello specifico tratto di autostrada non è coperto da telecamere. Gli unici due testimoni diretti sono le persone rimaste ferite nell’incidente, che sicuramente saranno sentite per appurare cosa è successa nella disgraziata serata di giovedì sull’autostrada Milano-Genova.
I compagni del liceo Foscolo di Pavia sono increduli, sconvolti. «Non possiamo rassegnarci al fatto che Chiara non ci sia più» dicono. Ieri mattina si sono ritrovati in un chat di WhatsApp, per comunicare una notizia che mai avrebbero voluto sentire. «Avevamo condiviso insieme il percorso della giovinezza, al liceo Foscolo - spiega uno dei compagni -. Poi eravamo rimasti in contatto, con il passare degli anni le occasioni di vedersi si erano diradate. Però ci legava ancora un sentimento d’affetto. Ora ci stiamo sentendo per ricordare Chiara, ma vogliamo essere vicini alla sua famiglia e presenti ai funerali». «Una persona, solare e a modo: una tragedia senza senso» hanno ricordato altri amici.
La 39enne si era trasferita con la famiglia a Pavia a fine anni ’90. Ha una sorella che lavora come enologa. Originaria di Ivrea, dove aveva iniziato il liceo classico, Chiara Picchi aveva poi proseguito gli studi a Pavia. Dopo la maturità al Foscolo si era iscritta alla facoltà di Medicina di Pavia. Nell'ottobre 2007 aveva ottenuto la laurea con 107 su 110. Nel giugno 2014 poi aveva concluso specializzazione, sempre all'università di Pavia, in medicina interna ottenendo il massimo dei voti: 50 con lode.
Studi affiancati dalla formazione sul campo nell'ambito della medicina d'urgenza al San Matteo, ma anche dal 2009 al 2014 nel reparto di Medicina interna del policlinico. Aveva collaborato poi come guardia medica alla Maugeri e nel reparto di medicina interna oncologica ed epatologica alla clinica Città di Pavia. Dal 2016 poi l'incarico definitivo come dirigente medico del pronto soccorso del "Macedonio Melloni" di Milano, che fa parte dell'azienda sanitaria del "Sacco" di Milano. —