foto da Quotidiani locali
C’è una campana a Dolina, in provincia di Trieste, finita sotto sequestro perché il parroco avrebbe esagerato con lo scampanio. Gli abitanti si sono lamentati del rumore e il giudice ha risolto il problema sequestrandola. Poi ce n’è un’altra, a Roma, che ha suonato l’ultima volta sette anni fa e adesso si sta preparando alla nuova performance per accogliere il futuro Presidente della Repubblica. È la campana di Montecitorio. Le origini del palazzo risalgono al XVII secolo e fu Papa Innocenzo X a commissionarlo al Bernini, come dimora per la famiglia Ludovisi, ma un altro Pontefice decise di cambiarne la destinazione d’uso facendolo diventare la sede dei tribunali pontifici. Tra le modifiche volute da Carlo Fontana, il nuovo architetto, ci fu l’aggiunta del campanile a vela. E di una campana, il cui suono dava inizio alle udienze. Dal 1871 il Palazzo ospita la Camera dei Deputati e le campane sono diventate tre. La più prestigiosa si chiama Maria Antonia Innocenza, ma è la campana maggiore la vera star. I suoi rintocchi accompagnano il percorso in macchina del presidente della Repubblica eletto dalla sua residenza alla Camera e suonerà anche per il giuramento, poi tornerà in silenzio fino alla prossima occasione. Risale al 1800 e si dice sia stata tra le dieci più grandi del mondo. Forgiata in bronzo, oltre allo stemma Pontificio e alle figure di Cristo e di Sant’Antonio vi è inciso il motto “Diligite justitiam qui iudicatis in terram” cioè “Onorate la giustizia voi che giudicate in terra”.
Fin dall’antichità le campane hanno annunciato alla popolazione i grandi eventi della storia, i matrimoni reali, le incoronazioni, i lutti. Per esempio, ce n’è una in Gran Bretagna, a Windsor, nella torre del castello, che non suona da 70 anni. È la campana di Sebastopoli, conquistata in battaglia durante la Guerra di Crimea. Gli ultimi rintocchi risalgono al 20 gennaio 1952, data della morte di Giorgio VI.
Invece non ha mai suonato la campana più grande del mondo, The Tsar Bell. Commissionata nel 1733 dall’Imperatrice di tutte le Russie, Anna Ioannovna, è alta più di sei metri e pesa duecento tonnellate, ma il suo percorso fu molto accidentato, fino all’incendio del 1737 che la rese definitivamente inutilizzabile. Oggi è possibile ammirarla appoggiata su un piedistallo nel cortile del Cremlino. Voltaire disse che i due oggetti più grandi del Palazzo erano un cannone che non aveva mai sparato e una campana che non aveva mai suonato. Per ovviare a questo affronto un’équipe di studiosi ha provato a simulare i rintocchi della campana rotta, stabilendo che se mai avesse funzionato sarebbero stati uditi fino a 50 chilometri di distanza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA