CURTATONE. «A causa dell’inumano traffico telefonico e delle richieste del tipo “mi serve immediatamente”, le visite in ambulatorio sono sospese sino a data da definirsi». Inizia così il lungo sfogo rivolto ai pazienti di Mattia Davide Della Rocca, medico di base di Montanara. Il messaggio, postato su Facebook tre giorni fa, prosegue raccontando nel dettaglio le difficoltà della categoria, messa a durissima prova dai due anni scarsi di pandemia.
Contattato telefonicamente ieri, Della Rocca ha confermato la sua posizione: «Sia chiaro, non ce l’ho con Ats ma piuttosto con il governo che ci ha lasciati soli – dice – Il Covid ha accentuato problemi che erano già presenti: siamo costretti a gestire un numero impressionante di richieste dei cittadini a cui è semplicemente impossibile rispondere in maniera adeguata. Il sistema è al collasso e io ho deciso di fermarmi prima che sia troppo tardi: il rischio è di arrivare a sera talmente stanco da prescrivere una supposta a un paziente che ha la tosse...».
E quindi gli assistiti di Della Rocca restano senza medico? No, e a spiegarlo è il diretto interessato: «Resto contattabile telefonicamente e mi riservo io di fissare un eventuale appuntamento». Qualche numero: tre giorni fa, in una sola giornata di lavoro, Della Rocca ha gestito 121 accessi, effettuato dieci visite ed è stato contattato da 111 persone per ricette e certificati di malattia.
«Le urgenze (quelle vere!) possono presentarsi in ambulatorio senza appuntamento negli orari di visita, verranno smistate in ordine di arrivo – si legge su facebook – Non sono urgenze: i certificati di malattia (no, non me ne frega niente se l’azienda li vuole in mattinata: aspettano. Ve lo faccio in giornata, la legge parla di 48 ore. Se hanno problemi mi fate chiamare e li mando io a quel paese; le ricette perché “ho finito le compresse”, dovete starci attenti, siete adulti e vaccinati; chi si presenta per motivi futili senza avermi prima contattato, non sarà gestito». Della Rocca si dice «desolato per la decisione che sono stato costretto a prendere ma il servizio e il sottoscritto non possono implodere. Spero di riprendere le normali attività il prima possibile, magari quando cambieranno le attuali, assurde regole, facendo tornare questo lavoro un qualcosa di normale».
Per il medico che riceve nell’ambulatorio di viale Lombardia la criticità maggiore al momento è rappresentata dalla «corsa al tampone che sta mandando tutti, pazienti e dottori, al manicomio. Penso sia ora che il governo inizi a fare le cose seriamente e non come una banda di malati mentali».
Davanti ad una posizione tanto netta, gli assistiti di Della Rocca hanno reagito solidarizzando con il medico: i commenti al post vanno da «Severo ma giusto» a «Tu dottore sei un grande».
«Sia chiaro che la mia decisione nasce dalla volontà di dedicarmi meglio e per più tempo a chi ha davvero bisogno della mia assistenza – dice il medico – Cerco sempre di rispondere o richiamare perché altrimenti non mi sento a posto con la coscienza, però non posso esaurirmi, né voglio iniziare a fregarmene dei pazienti. C’è un limite a tutto».