VIGEVANO. Violenza tra le mura domestiche per appropriasi di soldi e carta di credito. Con questa accusa un 49enne di Vigevano è finito a processo in tribunale a Pavia. A denunciarlo è stato l’anziano padre, che sarebbe stato proprio vittima degli atti violenti del figlio. Una vicenda che verrà affrontata nelle aule di tribunale nei prossimi mesi.
La prima udienza, dell’altro giorno, infatti è coincisa subito con un rinvio. La prossima seduta sarà a febbraio. A portare a processo il figlio sono state le denunce del padre. Fatti che si sarebbero verificati poco più di un anno fa in un’abitazione di Vigevano. C’erano stati anche diversi interventi del 118, per soccorrere il padre che ha dichiarato di essere stato malmenato dal figlio per ottenere soldi contanti e una carta di credito. Una tesi vagliata dal pubblico ministero che ha deciso, in base agli atti e alle testimonianze, di chiedere il processo per il 49enne.
I due, padre e figlio, fino a quel momento vivevano insieme, poi dopo la vicenda che è finita in tribunale con il rinvio a giudizio del figlio non abitano più insieme. le contestazioni Il 49enne è a processo per due reati: rapina e lesioni personali. Rapina perché secondo l’accusa, avrebbe rubato usando la violenza i soldi e la carta di credito al padre. Lesioni personali aggravate invece per le ferite riportate dall’anziano.
A difendere il 49enne di Vigevano è l’avvocato Fabio Santopietro. La linea difensiva dell’uomo sotto accusa punta a dimostrare che gli ammanchi lamentati dal padre erano di poco conto economico. Ma anche che il 49enne non avesse particolare bisogno di denaro, avendo un lavoro in regola e ben retribuito. Non è da escludere anche che durante il processo vengano chieste perizie psico fisiche. —