Il murale è comparso sulle mura esterne dell’ex convento in piazza Mazzini, di fronte all’ingresso per il centro vaccinale
CALUSO. È stata subito cancellata dagli agenti di polizia locale e dal cantoniere la scritta no vax comparsa sulle mura esterne dell’ex convento dei frati Francescani in piazza Mazzini a Caluso, proprio davanti l’ingresso del portone in legno che porta alla sala Magaton, trasformata dall’anno scorso in centro vaccinale. Ci fa le punture deve morire, era la scritta con un evidente errore grammaticale. Non si sa se voluto, per confondere le indagini delle forze dell’ordine, oppure vergato da una persona che non conosce l’italiano. La scritta è stata fatta con una vernice leggera color oro, di quelle che si utilizzano per le decorazioni natalizie. Per cancellarla, quindi, è bastato un po’ d’acqua. «In caso contrario – dice la sindaca Maria Rosa Cena - avremmo dovuto ricoprire la scritta con un telo in attesa di capire come intervenire. L’ex convento infatti è un bene storico, risalente alla fine del ‘600, sottoposto ai vincoli della Soprintendenza. Non entro nel merito della questione legata ai no vax, ma condanno il gesto di vandalismo». A scoprire la scritta erano stati i volontari della Protezione civile di Caluso lo scorso sabato al momento di aprire il centro vaccinale. La stessa mano ha imbrattato i manifesti affissi dalla locale sezione dell’Avis per pubblicare i loro prossimi appuntamenti nella bacheca installata lungo i viali dell’area mercatale. A denunciare l’episodio alla polizia locale è stato il presidente del sodalizio Corrado Riccardino. I manifesti sono stati tolti dalla bacheca e sostituiti con altri.
Parole di condanna al gesto arrivano dal deputato della Lega Alessandro Giglio Vigna e dal consigliere regionale Andrea Cane, vicepresidente commissione sanità. «Tutta la mia solidarietà a medici e volontari - dice il deputato -. A Caluso come in tutto il Canavese il lavoro fatto in questo anno è immenso». Aggiunge Cane: «Oltraggioso e stupido il messaggio che minaccia gli operatori sanitaari che, insieme a tanti volontari, permettono performance vaccinali che stanno salvando l’Italia dai danni ben peggiori che stiamo vedendo in altri Paesi».