PADOVA. Parte del PP1 è ora ufficialmente in mani lussemburghesi. Parco Antenore, la società che detiene la proprietà di buona parte del vuoto urbano tra via Trieste, via Valeri e via Tommaseo, ha infatti rinunciato al diritto di prelazione sulla parte di terreno che la Provincia di Padova, ancora per poco proprietaria del lotto, aveva messo all’asta lo scorso mese e per la quale la lussemburghese Stonehill Holding aveva presentato l’offerta migliore.
La Provincia aggiudicherà quindi ufficialmente l’area per 6,1 milioni, 1,3 milioni in più rispetto all’offerta presentata da Parco Antenore, che a questo punto rinuncerà alla “riunificazione” dell’area. Il sindaco Giordani nel commentare la chiusura dell’asta aveva definito il PP1 «uno dei peggiori buchi neri della città».
Si tratta infatti di un’area vastissima, in totale abbandono da oltre un decennio, situata proprio alle porte del centro storico. Il terreno si trova nel mezzo del quartiere della Stazione, una zona interessata dal masterplan dell’archistar Stefano Boeri relativo al Piano degli interventi.
Un progetto che ruota attorno all’arrivo dell’alta velocità a Padova, e che nel prossimo decennio potrebbe cambiare il volto di un’area che va dall’Arcella al futuro Parco Tito Livio, che a breve prenderà il posto di quello che fu piazzale Boschetti. Nel mezzo, il PP1.
Dove ora Stonehill ha intenzione di realizzare uno studentato per 500 ragazzi. All’apertura delle buste, un paio di settimane fa, per l’asta pubblica indetta dalla Provincia per un lotto di 40 mila metri quadri all’interno dell’area, l’offerta migliore è risultata quella di Stonehill: 6,1 milioni, contro i 4,8 di Parco Antenore.
«L’alto valore della nostra offerta, ben 1,3 milioni in più del soggetto che aveva diritto di prelazione, dimostra quanto l’azienda tenga in considerazione l’interesse pubblico dell’area», spiega l’avvocato Sergio Dal Prà, a cui la ditta lussemburghese ha affidato la gestione degli aspetti legali della trattativa. «Abbiamo vinto una battaglia, specialmente perché abbiamo fatto vendere alla Provincia un’area che altrimenti sarebbe semplicemente rimasta lì».
Messe da parte le questioni proprietarie, Stonehill adesso ha intenzione di premere sull’acceleratore per lo studentato. Ma per farlo, c’è bisogno di interloquire anche con Antenore. «Mi auguro che si facciano avanti loro», dice Dal Prà. «Abbiamo lasciato loro il tempo di decidere in tranquillità se esercitare il diritto di prelazione. Ma ora c’è un progetto importante da realizzare, e abbiamo le capacità per farlo».
Nello specifico, l’ostacolo principale (che naturalmente era già noto) è rappresentato dal fatto che il lotto acquistato dalla Provincia è composto da due aree non contigue, situate una all’estremo nord e una a sud del terreno.
«Dobbiamo in qualche modo accordarci», prosegue l’avvocato. «Per noi è indifferente fare lo studentato a nord o a sud, però vogliamo sicuramente realizzare una struttura che occupi tutti i 40 mila metri quadri di nostra proprietà». Ci sarà da dialogare, quindi, con Antenore ma anche con tutti gli altri soggetti.