/ IVREA . Non li ha fermati neppure la neve. Anzi, la loro ormai tradizionale visita serale nelle corti delle ville e delle case della collina eporediese mercoledì sera, giorno dell’Immacolata, ha avuto un tocco quasi fiabesco, un fotogramma da film di Walt Disney. Sulla coltre bianca, nell’area tra via Jervis e via Miniere, come da qualche tempo a questa parte, un’intera famigliola di cinghiali, mamma e cinque cuccioli seguiti da un altro esemplare adulto (forse il capobranco) sono scesi dai boschi ed hanno grufolato per una buona mezz’ora a caccia di cibo, disturbati dal solo abbaiare impazzito dei cani.
«Siamo circondati, ormai è una invasione» dicono i residenti. Ma il problema si estende all’intero territorio. «La sera siamo letteralmente attorniati da branchi composti da trenta, quaranta esemplari. E non è un fatto occasionale - sostengono i residenti di via Lago Sirio, via Sant’Ulderico e via San Pietro Martire - Dopo il calar del sole siamo letteralmente in loro ostaggio. Ci è anche impossibile riuscire a coltivare gli orti: vengono puntualmente devastati».
Ma i cinghiali scendono anche in pieno centro. In via Miniere, nella zona chiamata Talponia, nel luglio scorso un anziano cagnolino si era conquistato un premio nazionale salvando il suo anziano padrone dall’attacco, in pieno giorno, di un ungulato femmina che forse pensava che i suoi cuccioli fossero in pericolo.
Il Premio fedeltà a Gimmi, questo il suo nome, è stato consegnato lo scorso 21 agosto in un happening trasmesso dalle tv nazionali a San Rocco di Camogli, in Liguria. Da allora il suo musetto è stato protagonista di svariati servizi della Rai, di Mediaset e persino di una emittente tedesca mentre servizi giornalistici gli sono stati dedicati da tutti i quotidiani nazionali. Un reportage fotografico è persino apparso su un magazine australiano. Dopo la battaglia con il cinghiale a Gimmi erano stati applicati 28 punti di sutura per ricucire lo squarcio provocato dal morso dell’ungulato. I suoi proprietari Giuse Lazzari, 82 anni, antiquaria e scrittrice di successo e il marito Giorgio, 83 anni, ex primario dell’ospedale di Ivrea, ora se lo coccolano come un bambino. «Il premio al nostro Gimmi è stata una fantastica sorpresa - racconta Giuse Lazzari, che a breve darà alle stampe il suo sesto libro dopo la quinta fatica letteraria ambientata sul lago Sirio ad Ivrea - Siamo felici per Gimmi: lui, meticcio e anzianotto, lanciato da cucciolo da un’auto in corsa da un uomo senza cuore che voleva vigliaccamente sbarazzarsene è stato incoronato come un eroe. Ma per noi lo è sempre stato. È l’amico fedele e inseparabile di mio marito. Trascorrono insieme ogni attimo della giornata, dal risveglio all’ora della buonanotte».
L’avvocato Andrea Lazzari, figlio di Giuse e Giorgio, sulla disavventura accaduta a suo papà aveva presentato un esposto, ancora senza risposta, a Città metropolitana, Regione e Ministero. «Il pericolo è reale» dice «e non lo si può risolvere solo a colpi di fucile». Colpi di fucile che invece sono stati fatali a tre cinghiali a Montalto Dora che avevano scelto di rifugiarsi nella scuola del paese.
