La malattia, che l’aveva colpito tre anni fa, non l’aveva fermato. Fin quando aveva potuto, lui, aveva continuato a presentarsi al lavoro. Il suo cuore ha smesso di battere mercoledì, in ospedale
PASIAN DI PRATO. Nell’azienda “Gobitti Automazioni”, che il papà Giuseppe aveva fondato nel 1973, Sandro Gobitti, 52 anni, era cresciuto con il fratello Giorgio. E assieme, loro due, avevano assunto le redini della ditta di famiglia, tra le più apprezzate del Friuli nel settore dei cancelli automatici e degli impianti di sicurezza.
La malattia, che l’aveva colpito tre anni fa, non l’aveva fermato. Fin quando aveva potuto, lui, aveva continuato a presentarsi al lavoro. Il suo cuore ha smesso di battere mercoledì, in ospedale.
«Amava tantissimo il suo lavoro a cui si dedicava con grande impegno da sempre» ricordano i nipoti Elisa e Nicholas. All’inizio degli anni ’80, Giuseppe e i due figli, che da poco si erano inseriti in azienda, avevano deciso di concentrare tutti gli sforzi nei comparti dell’automazione, della sicurezza, della videosorveglianza realizzando molti sistemi nelle aree turistiche del Fvg e del Veneto continuando poi sulla strada dell’innovazione. Quando non era in azienda Sandro saliva a bordo della sua Kawasaki. Tanti i viaggi, tante le gite con i suoi tantissimi amici. «L’amore per la moto nostro zio ce l’aveva da quando era un ragazzo. Jeans, capelli ricci e musica anni Ottanta-Novanta. Era proprio così – dicono con un sorriso –. Era una persona di una bontà straordinaria, inizialmente timido, ma poi quando si apriva con gli altri dava tutto se stesso. Era sincero, l’amico di cui ti puoi fidare. Aveva affrontato la malattia con una grande dignità e forza. Era molto legato alla sua mamma Ivana, mancata nel 2012, e adesso sono di nuovo assieme». È una comunità in lutto quella di Colloredo di Prato dove Gobitti, che lascia oltre ai nipoti, il papà Giuseppe e il fratello Giorgio con la moglie Luisella, era apprezzato da tutti. «Si dava sempre da fare in paese – ricordano Elisa e Nicholas –. Era disponibile, non si tirava mai indietro. Faceva parte degli alpini e collaborava con la Pro loco. “Non vuoi dare una mano?” diceva in friulano con il suo sorriso». Al dolore della famiglia si unisce anche il sindaco Andrea Pozzo. «Sandro era una persona stimata, seria e buona – afferma – e la sua morte rappresenta un dolore per tutta la comunità. Esprimo vicinanza alla famiglia». I funerali di Gobitti saranno celebrati domani, alle 15, nella chiesa di Colloredo di Prato. —