VALVASONE ARZENE. Non solo gioielli e contanti, i ladri hanno rubato pure un aspirapolvere (di marca Dyson). La banda dei furti in appartamento ha colpito stavolta a Valvazone Arzene. Si sono concentrati, in particolare, su via Regina Margherita e la sua laterale via Crosera. Sono entrati forzando serrature o rompendo finestre, hanno rovistato dappertutto, arraffando monili in oro e denaro.
Tutti i furti – una mezza dozzina fra colpi tentati e riusciti – sono stati perpetrati all’imbrunire, prima che i proprietari rincasassero dal lavoro. In via Crosera un tentativo di intrusione è stato sventato dal sistema d’allarme. In via Regina Margherita i ladri hanno provato a intrufolarsi in due abitazioni, in una sono riusciti a rubare vari gioielli (orecchini, collana, collier in oro). In via Glera, invece sono spariti altri gioielli e l’aspirapolvere di marca. Al loro rientro nelle case, i proprietari hanno scoperto i furti e sono scattate le telefonate al 112. C’è chi ha segnalato tre uomini vestiti di nero che scavalcavano una recinzione. Subito è scattata la caccia al ladro. I carabinieri della Compagnia di Pordenone hanno presidiato il territorio comunale dalle 17 a mezzanotte e hanno eseguito i sopralluoghi dopo i furti. Le immagini delle telecamere comunali sono già state messe a disposizione degli inquirenti.
A precisarlo è lo stesso sindaco di Valvasone Arzene Markus Maurmair. Il sistema di videosorveglianza municipale si compone di 37 occhi elettronici. «Le abbiamo implementate nel tempo – ha precisato Maurmair – e garantiscono una buona copertura. Ci sono servite più volte per risolvere casi. All’imbocco di via Regina Margherita le telecamere ci sono». Il sindaco ha espresso la sua vicinanza alle famiglie colpite dai furti: alcuni lo hanno chiamato ieri per avvisarlo. «Capisco quello che provano. Ho subito anche io un furto in casa una decina di anni fa – ha ricordato il primo cittadino –. Quando mi capita di trovare la porta socchiusa, rincasando, perché magari qualcuno l’ha dimenticata aperta, l’idea di rivivere quell’esperienza non è una bella sensazione»