L’investimento previsto è di 6 milioni di euro: a disposizione due nuovi edifici con 24 aule e 4 laboratori distribuiti su 4 piani
UDINE. Se ne parla ormai dal 2015, e finalmente è giunto alle fasi conclusive il progetto di ampliamento dell’istituto Stringher di viale Monsignor Nogara. Il cosiddetto “quinto lotto” risolverà una volta per tutte i problemi legati alla carenza di spazi, mettendo a disposizione due nuovi edifici con 24 aule e 4 laboratori distribuiti su 4 piani. L’investimento previsto è di 6 milioni di euro (più altri due da spendere per un intervento successivo), con lo Stringher che riuscirà a dotarsi anche di un ristorante didattico aperto all’utenza esterna e un mini orto botanico per la coltivazione di erbe e spezie utili alla preparazione dei piatti.
“Nei giorni scorsi ci siamo incontrati con i vertici dell’Edr, l’Ente di decentramento regionale di Udine, e con i professionisti che si sono occupati del progetto, gli studi Suraci e Mingotti – ha spiegato la dirigente scolastica, Monica Napoli –. Ci hanno illustrato le caratteristiche definitive dell’opera, che oltre ai due nuovi edifici prevede la realizzazione di una palestra, di un auditorium e di una zona verde. In tutto saranno investiti 8 milioni di euro in fasi diverse, ma tutto dovrà essere completato entro il 2026 trattandosi di fondi legati anche al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una realizzazione innovativa, flessibile e green”. Un progetto che privilegerà l’utilizzo della luce naturale grazie ad ampi finestroni, con la posa di pannelli solari. “Siamo riusciti a far inserire un ristorante didattico, dove poter far esercitare i nostri ragazzi, compresi quelli dell’indirizzo economico, attraverso un’impresa simulata e l’apertura ai clienti esterni. In uno dei due nuovi edifici, inoltre, essendoci una copertura piana, daremo vita a un orto didattico per la coltivazione di piante aromatiche e con una cucina attrezzata per lezioni all’aperto”.
Oggi lo Stringher può contare su 1.400 iscritti, tra corsi diurni e serali, e i problemi legati alla carenza di spazi è evidente: 9 classi, ad esempio, sono ospitate in alcuni container, che nonostante il comfort garantito, sono pur sempre una soluzione provvisoria. Due laboratori e un’aula, inoltre, stanno trovando ospitalità al Marinoni. “I nuovi edifici risolveranno le criticità in termini di spazio – aggiunge Napoli – consentendoci di poter riutilizzare l’aula 18 che non riusciamo più a sfruttare per la finalità con cui era nata, e cioè come laboratorio, con tecnologie dedicate alla produzione della birra e al 3D”.
L’iter progettuale dovrebbe concludersi nell’arco di qualche mese, passando poi all’affidamento dell’opera nel corso del 2022. I lavori dureranno un paio d’anni, quindi è immaginabile pensare che lo Stringher potrà entrare in possesso dei nuovi spazi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2026. “Mi sento di ringraziare l’Edr e il suo direttore Augusto Viola, per aver mantenuto la promessa. Siamo consapevoli che ci vorrà ancora del tempo prima di poter disporre dei nuovi edifici, ma intanto era fondamentale avere certezze sull’intervento”, chiude la dirigente Napoli.
La nuova porzione dello Stringher si svilupperà su quattro livelli (piano terra, primo, secondo e terzo piano) dove trovano spazio le aule per un totale di 3 mila 340 metri quadrati di piani utilizzabili e una volumetria di oltre 16 mila metri cubi.
