PORDENONE. «Questa era una cosa che era già uscita l'anno scorso, ma adesso che è stata resa ufficiale ci fa temere davvero, anche se non è detta l'ultima parola. Ma noi atleti faremo di tutto perché uno degli sport più antichi non esca dal programma olimpico».
C’è delusione e preoccupazione nelle parole del pesista azzurro Mirko Zanni, bronzo a Tokyo nella categoria 67 kg, che ha commentato così la decisione del Cio di escludere il sollevamento pesi dalla lista delle discipline per i Giochi di Los Angeles 2028. «Sarebbe un brutto colpo anche per il nostro futuro, perché al termine dell'attività agonistica la speranza di restare nel settore diminuirebbe molto», ha aggiunto preoccupato l'atleta di Cordenons.
A 24 anni è diventato il primo italiano a vincere una medaglia ai Giochi nel sollevamento pesi a 37 anni di distanza dall'oro di Norberto Oberburger a Los Angeles 1984, imitato poi da Giorgia Bordignon e Nino Pizzolato.
Il loro obiettivo immediato è Parigi 2024, ma l'ombra dell’esclusione non può non pesare. «Noi tutti vogliamo continuare a dare il buon esempio, a mostrare al mondo cos'è questo sport e intanto sperare in un cambiamento soprattutto all'interno della Iwf, la federazione internazionale - conclude Zanni -, confidando che chi sta in alto faccia le scelte giuste e pensi al bene comune»