Marchesiello: serve una linea condivisa. A Udine, per ora, solo i fuochi silenziosi
UDINE. Se tante feste di piazza per l’arrivo del nuovo anno sono già state annullate in molti comuni friulani, ora è a rischio l’accensione dei fuochi epifanici che tradizionalmente si svolgono tra il 5 e il 6 gennaio in numerose località della provincia di Udine. Se ne è discusso venerdì 10 dicembre, durante una videoconferenza alla quale hanno partecipato i sindaci Comuni più popolosi – da Udine a Codroipo, da San Daniele a Latisana, passando per Cividale, Tolmezzo, Tarcento, Palmanova, Cervignano, Tarvisio e Gemona solo per citarne alcuni – che erano collegati con il prefetto Massimo Marchesiello.
Tutti insieme i primi cittadini hanno cercato una linea comune «per evitare gli assembramenti e contenere il più possibile la diffusione del coronavirus». E, come ha fatto sapere lo stesso prefetto, «a prevalere è stata la linea della prudenza». «Ci siamo soffermati, in prospettiva, sull’organizzazione degli eventi, soprattutto per Capodanno e per l’Epifania» ha spiegato il rappresentante del Governo. E ha aggiunto: «In questi ambiti la Prefettura ha una competenza molto residuale. I protagonisti sono i sindaci che, come autorità sanitarie, sono chiamati ad agire a tutela della salute pubblica. In quest’ottica, abbiamo chiesto loro di fare una valutazione complessiva, al fine di individuare una soluzione condivisa da tutti gli amministratori locali, per evitare fughe in avanti. E questo già dalla prossima settimana, appunto per organizzare al meglio gli eventi o non organizzarli. Ci dev’essere una linea comune. Perché se si propone qualcosa e poi arriva molta gente, potrebbe rendersi necessario l’intervento delle forze dell’ordine e così ci sarebbero più problemi che altro. Ecco perché è meglio avere una linea condivisa dall’inizio».
Giusto adottare tutte le cautele possibili anche per il sindaco di Udine, Pietro Fontanini: «Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva, ma di certo saremo prudenti perché, visto l’andamento dei contagi, non possiamo sbilanciarci. Per il momento sono stati organizzati solo i fuochi silenziosi che saranno sparati dal colle del Castello e si potranno vedere anche dalle case».
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Tarcento, Mauro Steccati: «Nella frazione di Coia si svolge uno dei falò epifanici di maggiore richiamo e, di certo, anche quest’anno ci teniamo a “tener accesa la fiamma”, ma in sicurezza e senza gettare alle ortiche gli sforzi fatti finora. Decideremo tutto solo dopo esserci nuovamente confrontati con il prefetto, a metà della prossima settimana. Prima ci sono le regole e il buon senso, per cui il programma della manifestazione sarà ridimensionato per evitare assembramenti. Già l’anno scorso c’erano poche decine di persone, quasi solo le autorità e i giornalisti, a fronte del pubblico di migliaia di persone degli anni precedenti».
