TRIESTE. Un altro passo avanti a scalfire lo zoccolo duro dei no vax. Dal 3 dicembre in Friuli Venezia Giulia si sono vaccinate in prima dose 7.286 persone, 866 in più della settimana precedente (+13,5%) e 3.320 in più di due settimane fa (+84%). Al netto di chi il vaccino non se lo può fare per motivi di salute e dei guariti da meno di sei mesi, la platea degli estranei alla campagna anti Covid si è ridotta ancora un po’: da 133.322 a 126.036 residenti.
Di fatto, in sette giorni si è presentato alla chiamata delle istituzioni un no vax su diciotto. I più numerosi, evidentemente per decisione dei genitori, sono stati i ragazzi tra i 12 e i 19 anni (2.062 prime dosi), quindi quarantenni (1.170) e cinquantenni (1.089).
La strada è lunga, ma il report settimanale del governo testimonia come la progressiva stretta sui non vaccinati produca effetti concreti. Dall’8 ottobre, quando i senza dose erano 190.306, si sono presentati ai centri vaccinali 64.270 cittadini, tra duri e puri, incerti o semplicemente timorosi. Tanto da ridurre i non vaccinati tra gli over 11 dal 17,5% al 11,6%. Le differenze rimangono molto nette tra fasce d’età: solo l’1,8% dei ventenni e il 2,4% degli ottantenni non hanno ancora fatto alcuna inoculazione, mentre manca all’appello il 16% dei quarantenni, il 14% dei cinquantenni, 12,5% dei sessantenni.
Nelle ultime tre settimane, in tempi di dibattito e poi di varo delle regole da super Green pass, il lasciapassare che consente non solo di andare a lavorare, ma anche di fare colazione da seduti al bar, pranzare e cenare al ristorante, vedere un film o uno spettacolo teatrale, assistere a un evento sportivo, i “convertiti” sono stati in ogni caso quasi 18 mila. In un contesto in cui prosegue anche l’incremento delle terze dosi, necessarie a prolungare la memoria immunitaria. In un dicembre che ne ha viste prenotare 346 mila, da una settimana all’altra si è saliti da 126 mila a 174 mila, con una copertura del 14,3% della popolazione. Il Fvg ha per adesso dati migliori solo di Calabria (12,5%) e Sicilia (11,5%), ma si sta andando comunque sopra i target fissati dal commissario Francesco Figliuolo, sottolinea Massimiliano Fedriga, confermando la partenza dalla prossima settimana, con regia del Burlo, della vaccinazione 5-11 anni. «Il nostro scopo è vaccinare il più possibile», ribadisce il presidente della Regione.
In vista del Natale, intanto, la regione vede confermati numeri da zona gialla. Rimangono infatti sforati i parametri dell’incidenza dei casi settimanali ogni 100.000 abitanti (350, il tetto è 50) e dei tassi di occupazione negli ospedali: 15% in terapia intensiva (soglia 10%), 23% nei reparti ordinari (soglia 20%). Ma la sostanziale stabilità degli ultimi giorni (26 pazienti in ti, +1; 296 ricoverati nelle aree mediche, -1) tiene lontana la zona arancione (le soglie sono del 20% e del 30%).
Nel bollettino di giornata si sono registrati 483 contagi (tra i quali un medico e due infermieri di Asugi, sei ospiti e altrettanti operatori delle case di riposo), tra i 379 da tampone molecolare (positività del 5,3%) e i 104 da test rapido antigenico (0,5%). Un dato che riporta la curva verso il basso: i 4.197 contagi tra il 4 e il 10 dicembre sono lo 0,3% in meno dei 4.208 del 27 novembre-3 dicembre. A livello territoriale, l’incidenza dei casi settimanali è pari a 659 ogni 100.000 abitanti in provincia di Trieste, 303 a Gorizia, 363 a Pordenone, 206 a Udine. Sin qui hanno contratto il virus 137.548 persone, di cui 32.977 a Trieste (+118), 16.935 a Gorizia (+26) 58.690 a Udine (+152), 27.034 a Pordenone (+173), 1.912 da fuori regione (+9). Le vittime comunicate sulle 24 ore sono sei, di cui tre donne triestine di 95, 92 e 80 anni, una gradese di 93, una novantunenne di San Canzian d’Isonzo.