Sono stati 20.497 i nuovi casi di coronavirus e 118 i morti nelle ultime 24 ore in Italia. Era dal 3 aprile che non si registrava un numero di nuovi casi così elevato. Ieri i contagi erano stati 12.527 e 79 le vittime. Il totale dei decessi da inizio pandemia arriva così a 134.669. Il tasso di positività oggi è sceso al 2,9% su 716.287 i tamponi processati in 24 ore, in netto calo rispetto al 4% di ieri, che però risentiva del calo di test tipico dei giorni a ridosso delle festività: ieri erano stati 312.828. «Il nostro Paese è messo meglio degli altri. Ma non siamo immuni da questa crescita», ha detto all’Adnkronos Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, riferendosi all’andamento della pandemia nel resto d’Europa. Per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Italia è questa settimana l’unico Paese classificato al livello di «scarsa preoccupazione», e però lo stesso si allarga il numero delle Regioni in giallo: da oggi lo è anche la Calabria.
Anche sul fronte dei ricoveri i numeri oggi restano in crescita. In terapia intensiva ci sono oggi 5 pazienti in più rispetto a ieri, con 76 ingressi giornalieri. Il numero complessivo dei malati Covid in rianimazione arriva così a 816. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono, invece, 6.483, vale a dire 150 in più rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 263.148, ovvero 8.595 in più di ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati poi 11.777, che portano il totale di quanti hanno superato il Covid da inizio pandemia a 4.787.453 su 5.185.270 persone che complessivamente lo hanno contratto.
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«Dobbiamo vigilare, stare attenti, perché l’incremento, tutto sommato lento che abbiamo oggi, non diventi esponenziale», ha avvertito Ricciardi, ricordando che sia «la variante Delta che è molto infettiva, sia la Omicron che può esserlo anche di più, ci danno dei segnali di attenzione». Intanto oggi Speranza ha firmato l’ordinanza che fa passare la Calabria in zona gialla e che sarà operativa da lunedì. La Regione, infatti, ha superato le soglie di tutti e tre i parametri di riferimento: l’incidenza di contagi settimanali, che è arrivata a 119 per 100mila abitanti a fronte di un limite di 50; il tasso di occupazione dei reparti ordinari, al 16,8% a fronte del limite del 15%; il tasso di occupazione delle terapie intensive, all’11,8% su un tetto del 10%.
La Calabria è dunque il terzo territorio a cambiare fascia, dopo Friuli Venezia Giulia e Bolzano. A rischio, però, c’è anche la provincia autonoma di Trento, con il 14,9% di occupazione per l’area medica e il 16,7% per le terapia intensiva, mentre Liguria, Marche e Veneto superano il tetto dei posti occupati in rianimazione.
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