Sciopero nazionale della scuola e sindacati in piazza per protestare sui temi economici e contrattuali legati al comparto. A Milano i manifestanti si sono ritrovati in piazza Beccaria per un presidio organizzato da Flc Cgil e Uil Scuola. “Inaccettabile il mancato rispetto degli impegni del Governo sottoscritti solo pochi mesi fa nel ‘Patto per la scuola’”, ha spiegato Tobia Sertori, segretario generale Flc Cgil Lombardia, sottolineando che il ddl sulla Legge di Bilancio, promossa dal Consiglio dei ministri “sconfessa gli impegni assunti e umilia la scuola”. La richiesta è quella di un aumento salariale, visti gli “stipendi inadeguati, i più bassi di tutta la pubblica amministrazione”, oltre alla “proroga dei contratti del personale Ata Covid”.
La situazione, secondo Giulia Bertelli di Cub Scuola, presente al presidio di Torino, la situazione “è talmente grave che non solo il governo non si impegna per il contratto, ma nemmeno per i fondi strutturali per la ristrutturazione delle scuole e la riduzione delle classi pollaio”. Un problema, quello della sicurezza, che “ci poniamo da sempre”, ha aggiunto Pino Iaria, dei Cobas Scuola di Torino. “Ci aspettavamo che con il Pnrr si potesse davvero ragionare – ha detto – Per questo chiediamo un forte investimento per l’immissione in ruolo di tutto l’organico Covid, il ci contratto non solo va rinnovato ma, appunto, vanno immessi in ruolo perché la sicurezza passa anche da questo”.
L'articolo Da Milano a Torino, lavoratori della scuola in piazza: “Stipendi inadeguati e poca sicurezza, immettere in ruolo l’organico Covid” proviene da Il Fatto Quotidiano.