PORDENONE. Mancano tre turni alla fine del girone di andata: al suo termine non si vince nulla, ma va detto che si tratta di un momento simbolico per tutte le squadre. Si traccia un primo bilancio e si possono azzardare le proiezioni finali.
Se si lotta per la salvezza, ha un significato la quota a cui si gira la boa, perché darà poi l’idea del ritmo da tenere nel girone di ritorno per mantenere la categoria.
Il Pordenone, ultimo, conta di chiuderlo almeno con 13 punti e, inoltre, di avvicinarsi al quart’ultimo posto, che significa partecipazione ai play-out (con la quint’ultima) ed è detenuto dall’Alessandria.
Questa la tabella dei prossimi impegni delle pericolanti: i ramarri, rispetto alle rivali, sono gli unici ad affrontare due scontri diretti (con Cosenza e Crotone). Possono rosicchiare punti qua e là, scalare posizioni in classifica e pure arrivare in quelle che valgono lo spareggio-salvezza. Un vantaggio da sfruttare.
Al rientro dall’ultima sosta, cioè dal 20 novembre, sono state giocate quattro gare. Il Pordenone ha dimostrato di essere uno dei team che sta meglio. Ha ottenuto quattro punti, frutto della vittoria con l’Alessandria e del pari col Frosinone. Solo i grigi hanno fatto di più, con sei punti e due successi.
Le altre hanno avuto un rendimento peggiore: il Vicenza ne ha racimolati tre (una vittoria), il Cosenza uno, il Crotone addirittura zero. Il gruppo di Tedino ha così accorciato sulle rivali, raggiungendo il “Lane”, portandosi a una lunghezza dal Crotone e in generale più vicino ai play-out.
Per quanto, ora, ci sia l’obbligo di fare risultato, e quindi ci sia un po’ di pressione, nel gruppo squadra neroverde trapela un po’ di ottimismo: lo dicono i numeri e anche le prestazioni, di spessore negli ultimi 270’. Escluso il passaggio a vuoto con l’Ascoli, Stefani e compagni hanno convinto .
Il calendario dei ramarri dà, come detto, una chance in più rispetto alle altre pericolanti. É chiaro che il match col Cosenza va fatto proprio: oltre ai punti darebbe slancio in vista della trasferta di Crotone, match a cui peraltro i calabresi arriveranno non solo dopo aver affrontato stasera (alle 18) in esterna la Cremonese – in lotta per i play-off – ma anche dopo aver sfidato l’Udinese al Friuli martedì in coppa Italia (alle 18).
Con sei punti in queste due uscite – missione difficile, ma alla portata del Pordenone – si può pensare all’incontro di Lignano col Lecce con la volontà di fare bene ma senza sentirsi con le spalle al muro.
I salentini sono una big, ma va detto che anche le rivali avranno di fronte match con team di spessore (il Cosenza col Cittadella, l’Alessandria con una Reggina che deve ripartire, il Vicenza con lo stesso Lecce).
Certo, a partire dal 29 dicembre bisognerà affrontare il girone di ritorno (poi c’è la sosta); il mercato potrà cambiare gli equilibri ma il finale del girone d’andata può regalare nuove speranze alla truppa di Tedino.
Delle cinque in ballo se ne salverà una: i ramarri vogliono essere questa. Carpe diem. La permanenza in categoria passa anche da questi 270’.
