UDINE. Centinaia di classi in quarantena e costrette alla Dad, istituti a rischio chiusura causa diffusione del Covid e cluster legati al mondo dell’istruzione in continuo aumento. La pandemia corre tra le mura delle scuole del Friuli Venezia Giulia, così come nel resto d’Italia, al punto tale che ieri è stato organizzato un incontro, richiesto dall’Ufficio scolastico regionale presieduto da Daniela Beltrame e cui hanno preso parte i rappresentanti sindacali, l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, quello all’Istruzione Alessia Rosolen e Graziano Pizzimenti che, in giunta, ha in mano la delega ai Trasporti. Un’occasione per cercare di mettere a sistema singole conoscenze e competenze con l’obietto di contenere il più possibile la diffusione del virus in età scolastica.
Andamento in crescita
I contagiati riferibili al mondo della scuola, con oltre 370 classi già costrette alla Dad, sono in continuo aumento. Basti pensare, ad esempio, a come nella settimana compresa tra il 29 novembre e il 5 dicembre il numero di focolai complessivi, tra nuovi e “vecchi” non ancora spenti, ha toccato quota 119 diventando, di fatto, l’area di maggiore crescita della pandemia. La situazione è particolarmente problematica a Trieste, dove nei sette giorni presi in considerazione sono stati registrati 517 casi sui poco meno 900 totali in età scolastica, e a Gorizia (160), ma anche in alcune zone della provincia di Udine – in particolare nell’area del Codroipese – che ha accumulato 138 contagi in questo particolare contesto contro i 71 della provincia di Pordenone. A preoccupare, poi, è anche l’andamento dell’incidenza nelle fasce più giovani della società. Quella nei ragazzi tra 6 e 10 anni, in primis, è schizzata in alto nel corso di tutto il mese di novembre fino a sfiorare quota 700 casi ogni 100 mila abitanti. Leggermente inferiore, ma parliamo comunque di un’incidenza monstre pari a 600 contagi ogni 100 mila abitanti, è quella dei ragazzi tra 11 e 13 anni, con le altre fasce d’età che si mantengono su parziali inferiori, per quanto comunque preoccupanti essendo sempre compresi tra almeno quota 100 e 300.
La situazione in regione
La popolazione scolastica, come confermato da Riccardi, è diventata la maggiore fascia di diffusione del virus in regione. «Da settimane registriamo dati significativi e progressivamente in aumento in ogni categoria – spiega il vicepresidente –. Se, tuttavia, prendiamo in considerazione le origini dei focolai e il loro numero sulla base del setting e dello sviluppo settimanale, si vede che dagli inizi di ottobre, e fino ai primi di dicembre, il soggetto scuola raggiunge quota 119, quando gli amici sono 85, il lavoro 62, le strutture ospedaliere 12 e le case di risposo 28. L’elemento di maggiore rilevanza è l’incidenza settimanale per fascia d’età ogni 100 mila abitanti. Le curve dimostrano come la popolazione scolastica, e non gli istituti stessi, presenti i numeri più elevati per quanto concerne l’evoluzione della pandemia. Era molto bassa a settembre, abbastanza stabile a ottobre e in forte crescita nelle ultime settimane con la categoria 6-10 anni, che risulta la più elevata, seguita dalle fasce 11-13 e 14-18».
Collaborazione e trasporti
Se le regole per la messa in Dad delle classi e l’eventuale chiusura delle scuole sono fissate dal ministero della Salute – «e noi le applichiamo senza discutere perchè non è certo ipotizzabile che ogni Regione segua una sua linea autonoma» ha detto Riccardi –, l’assessore Rosolen ha assicurato a Beltrame la massima collaborazione, per quanto di competenza della giunta. «Da parte dell’assessorato all’Istruzione – dice – c’è la massima apertura per essere il terminale di un sistema di comunicazione in grado di coinvolgere tutti gli attori in campo. Vanno poi individuate le modalità di relazione diretta con i Dipartimenti di prevenzione e le Aziende sanitarie. Certamente le richieste e le segnalazioni puntuali avanzate dagli istituti presenti sul territorio dovranno essere filtrate con l’obiettivo di garantire in modo rapido le risposte più adeguate». Quanto ai trasporti, poi, è chiara la posizione di Pizzimenti. «I controlli sul possesso del Green pass – sostiene – avvengono alla partenza e all’arrivo delle corse, ma fino a questo momento devo dire che il numero di sanzioni erogate è stato molto basso a dimostrazione di come la maggior parte degli studenti rispetti le norme. Come Regione, inoltre, abbiamo chiesto a Tpl Fvg che mantenga le corse invariate, per garantire maggiore sicurezza agli utenti, anche a fronte di, ormai, oltre 300 classi costrette a seguire le lezioni a distanza».