Ospite di Radio Antenna Uno, Tino La Vecchia – tifoso del Catania, scrittore ed opinionista – è intervenuto nel corso della trasmissione Città Rossazzurra (appuntamento dal lunedì al venerdì ore 19/20), in collaborazione con TuttoCalcioCatania.com focalizzando l’attenzione sul match di Latina, la situazione extra campo e il derby in programma domenica pomeriggio contro il Palermo al “Massimino”.
Quali considerazione relativamente alla sconfitta di Latina?
“Proprio attraverso questi microfoni dicevo di temere più la partita di Latina che il derby. I miei timori si sono rivelati fondati. Il Latina è squadra rognosa da affrontare tra le mura amiche. Ho visto un Catania decisamente sottotono. Non parliamo di beffa, sfortuna. Un Catania che ha largamente meritato la sconfitta. Bene solo i 20 minuti iniziali. Ko che avrebbe potuto essere anche più consistente se l’arbito avesse concesso un calcio di rigore che a mio avviso ci stava tutto per un fallo ai danni di Esposito. Un Catania senza attenuanti”.
Derby sfida in cui si vuole sempre primeggiare. Come ci arrivano Catania e Palermo?
“Il derby è sempre una gara a sè stante. Mi auguro che il Palermo confermi il trend esterno visto che fuori casa ha vinto solo ad Andria e Vibo Valentia. Ci arriva senz’altro meglio rispetto al Catania. Ha battuto il Monopoli, scavalcandolo in classifica al secondo posto e accorciando le distanze dal Bari che l’ha fatta franca ad Avellino, campo dove il Bari ci avrebbe potuto lasciare le penne. Il Catania non ci arriva bene, in primis con il fardello dei punti di penalizzazione ma non creerei tanti allarmismi perchè con una vittoria si recuperano facilmente due punti. Ci arriva però con la sconfitta di Latina, non proprio bella per com’è maturata”.
Potrebbe preoccupare un’ulteriore penalità o, magari, le sirene di mercato?
“La penalizzazione non è un fatto nuovo o una cosa che cade dal cielo all’improvviso, tutti sanno che doveva arrivare. Mi auguravo che in primis fosse di due punti, l’avevo anche prospettato e credo che arriveranno altri 2 punti. Ma è una cosa già assimilata. In merito alle sirene di mercato dico che nessuno vuole andare in paradiso a dispetto dei santi. Chi non vuole restare, che non resti. Non so se è il caso di Ceccarelli, che comunque ha inciso meno sulle fortune del Catania, non ha disputato il campionato di Moro, Greco e Russini. Nessuno può fermare con le catene chi vuole andare via. Ma non credo che tutto questo sia fonte di distrazione. I calciatori sono consapevoli che possono fare di più. Io ci metto la faccia nel dire che che se non dovessero avvenire fatti catastrofici il Catania ritornerà presto nella parte sinistra della classifica”.
Il Palermo può lottare per vincere il campionato?
“Dopo il Bari è la più forte del campionato, ma una squadra d’alta classifica non può essere dodicesima per rendimento esterno. Non penso che riuscirà a correggere una volta per tutte questo difetto ma potrà concorrere col Bari. In chiave primo posto conteranno molto gli scontri diretti e la partita Palermo-Bari. A Bari seguiranno con curiosità l’evolversi del derby siciliano ma i biancorossi dovranno assicurarsi di battere il Taranto. Taranto che in trasferta è poca cosa, anche se il derby è sempre un derby e la formazione rossoblu potrebbe spararsi, come si dice in gergo, la partita della vita al San Nicola”.
Curva Nord esaurita in vista del derby. Te lo aspettavi?
“Sì, lo speravo anche. Il calcio senza tifosi è come una primavera senza fiori o un’estate senza sole. E’ un calcio differente, sembra quasi un altro sport rispetto a 30 anni fa però i tifosi sono l’elemento essenziale del calcio. Spero che il Catania ne possa trarre davvero vantaggio. Mi auguro che il Catania possa vincere e che il Palermo vada in B vincendo il campionato. Per il Catania sarebbe un bel risultato entrare nei playoff nel contesto di una stagione martoriata che non avrebbero meritato i tifosi, i calciatori, l’area tecnica, l’allenatore che stanno facendo davvero tanto”.
Ci sta il cambio di modulo apportato da Baldini?
“Non mi sono piaciute le dichiarazioni di Baldini nel post-gara. Ha cercato di arrampicarsi sugli specchi. Io lo stimo moltissimo ma quelle dichiarazioni se le poteva risparmiare. Sarebbe stato più corretto dire che lui per primo avesse sbagliato l’impostazione tattica della gara. La squadra ha sbagliato affrontando e preparando male la partita anche sul piano tattico. Il Latina non si può affrontare in quella maniera. Se il Catania per tutta la gara avesse continuato sul trend dei primi 25 minuti va bene, ma appena molli il Latina è squadra che in contropiede ti fa male. Di Donato ha vinto dal punto di vista tattico il confronto. Monteagudo dopo la bella gara col Potenza è ritornato ad essere quel che è sempre stato durante tutto il campionato. Sane ha siglato un gol capolavoro di destrezza e abilità ma troppo spazio gli è stato concesso. Detto questo, il Catania contro il Palermo non credo che presenterà lo stesso schieramento ma il ritorno al 4-3-3, modulo più congeniale”.
Quale potrebbe essere il giocatore chiave tra le fila del Catania domenica?
“Moro se sarà più libero di agire, Russini e Russotto sugli esterni ma Russotto deve capire una volta per tutte il motivo del perchè si è fermato in C. Non è possibile che a 20 anni sia stato indicato come il miglior giovane europeo ma rimanga in Serie C. Fa una gara sì e una gara ripiomba nei vizi di sempre, troppi dribbling, gioca per se stesso. Ci vorrebbe un Russotto in formato Potenza. Russini sta disputando un campionato davvero apprezzabile e anche a Latina è stato fra i migliori. Greco vorrei vederlo più libero di correre e sganciarsi ma non sono io l’allenatore. Baldini è molto bravo, una gara sbagliata ci può stare”.
Extra campo, Sigi dice di essere a lavoro ma le preoccupazioni aumentano con il tempo che si assottiglia per ricapitalizzare e trovare soluzioni. Come la vedi?
“E’ un disco stonato, già sentito. Non credo che la Lega non faccia completare il campionato al Catania ma gli stipendi vanno pagati altrimenti saranno guai. Questo è l’aspetto fondamentale, poi vedremo cosa verrà fuori. Non è un ostacolo da poco, si deve cercare d’intervenire. Può anche essere che la situazione sia meno grave di quanto si possa pensare ma non sono ammessi ritardi stavolta. Penso che a nessuno vada di scherzare con il fuoco”.
Perchè un imprenditore si avvicinerebbe con tanti debiti al Catania?
“Molte società hanno i debiti, il Catania ne ha parecchi ma possiede Torre del Grifo, un patrimonio di circa 42 milioni di euro, c’è il mutuo ma questo è un debito che contraggono in tanti quando comprano una casa, non è un debito perenne. Un investitore di buona volontà ci può essere perchè il calcio a Catania merita di essere rilanciato. Catania non è un piccolo centro di 8-10 mila abitanti. Orbitano a Catania un milione di persone. Speriamo che arrivi questo soggetto di buona volontà. A Bari è venuto un colosso economico come De Laurentiis”.
La settimana successiva il Catania giocherà il derby di Messina, sarà uno scontro diretto?
“Non per la promozione perchè il Messina lotterà fino alla fine per i playout, in chiave playoff nemmeno perchè il Messina non possiede i mezzi tecnici per ambire ai playoff. le due squadre hanno una bella differenza in classifica nonostante la penalizzazione, non lo vedo come uno scontro diretto. Il Messina è una squadra debole che cercherà di caricarsi contro un Catania che ha dimostrato finora di essere molto più forte. Il Messina è la delusione del campionato, mi aspettavo di più”.
Un pronostico su Catania-Palermo?
“Non da tifoso. Il Palermo fuori casa è debole anche se il derby sfugge da ogni considerazione, potrebbe finire in parità questa partita con le due squadre vicine al vantaggio, magari 1-1. Bisogna vedere che partita verrà fuori, il Palermo ha tutti i mezzi per vincere a Catania con giocatori molto forti, Brunori su tutti ma il Catania dalla cintola in su è una bellissima squadra, ha un bell’attacco, non ha nulla in fase offensiva da invidiare al Palermo. Sarà una partita aperta. Non mi aspetto uno 0-0. In termini percentuali dico 30% Catania, 40% pareggio e 30% Palermo”.
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