La guida alpina Alberto De Giuli racconta quel tragitto isolato: un angolo delle nostre montagne che da ieri sera non c’è più
SAN VITO. «Siamo stati probabilmente gli ultimi a vederla da vicino». Alberto De Giuli, guida alpina con base a Borca, è stato avvisato subito dagli amici del crollo alla Punta dei Ross, con messaggi, immagini e video. Proprio lui e gli amici, infatti, avevano fatto una escursione con gli sci a marzo nella zona. E De Giuli aveva scattato una bella immagine ravvicinata del puntone di roccia circondato dalla neve immacolata.
Una immagine, che per la sua singolare bellezza, aveva scelto di postare sul suo sito internet professionale di guida alpina specializzata nell’organizzazione di uscite per piccoli gruppi con gli sci, giornate di arrampicata in Dolomiti e salite alle grandi cime delle Alpi.
Una testimonianza visiva di un angolo delle Dolomiti che da ieri sera non c’è più, dopo il crollo che ha trascinato a valle lo spuntone roccioso.
«Ho guardato e riguardato i video della frana per capire il punto esatto», dice De Giuli. «Siamo stati lì, io e gli amici, pochi mesi fa. Sarà stato il mese di marzo scorso, abbiamo sciato in quel canale. C’è una bella discesa da fare che parte dalla base di quella cima. Non ci va tanta gente, è un tragitto piuttosto di nicchia».
«Con i miei amici ci siamo detti che siamo stati probabilmente gli ultimi a vederla da vicino», spiega De Giuli. Una uscita sulla neve in un angolo particolare, con le sue rocce di colore rosso vivo, di cui ora resta solo quell’immagine.