PRECENICCO. ««Siamo alla follia». Non usa mezzi termini il vicegovernatore Riccardo Riccardi per definire quanto accaduto, mercoledì scorso, durante l’inaugurazione della primaria di Precenicco.
Non si placa il polverone sollevato dal gesto della maestra che ha interrotto il parroco sul punto di recitare il “Padre Nostro” per non offendere chi ha un altro credo religioso. Ed è proprio don Samuele Zentilin a cogliere l’occasione per rilanciare un’ampia riflessione «sul significato di essere cristiani».
Il parroco
Don Samuele Zentilin non intende colpevolizzare la maestra che lo ha bloccato a metà della benedizione dell’edificio, che accoglie bambini appartenenti a più credo religiosi, non facendo recitare il “Padre Nostro”. Pur essendoci rimasto male, punta a una «presa di coscienza collettiva».
L’insegnante «anche se ha tutelato una ideologia superata, ha mosso una questione sulla quale dobbiamo ragionarci a fondo. L’errore non è della maestra: siamo noi tiepidi, mentre essere cristiani è un impegno serio».
Poi sottolinea: «Siamo una realtà nata dal cristianesimo, che è una religione di libertà. Il “Padre Nostro” è una preghiera che ci rende uguali e non offende nessuno: parla di condivisione, di perdono reciproco, di bene comune, di impegno contro il male. Non parla di una religione contro un’altra».
Ecco perché quello che è successo durante l’inaugurazione della elementare “Emanuele Filiberto Duca D’Aosta” non deve passare in silenzio, ma deve riportare alla luce il senso della fede, che «dev’essere qualcosa che unisce e non che divide». A dirlo è lo stesso Papa Francesco, sulla scia di quanto già fatto anche da Benedetto XVI e da San Giovanni Paolo II, che «hanno sempre favorito il dialogo interreligioso».
Il vicegovernatore del Fvg
Un commento più forte è quello di Riccardi: «In questo modo arriveremo al punto di non fare più le benedizioni. Se mettiamo in discussione la radice cristiana, è finita». Il vicegovernatore del Fvg ritiene che lo stop alla preghiera sia stata «una cosa inaccettabile». «Non sono un estremista e sono profondamente rispettoso delle idee e delle culture altrui, ma questo mi pare davvero troppo. Dobbiamo riflettere sul fatto che, di questo passo, si finisce per tutelare tutti tranne la civiltà occidentale». Senza contare che «se il Comune organizza una inaugurazione con benedizione, non può essere la maestra a decidere».
Le altre reazioni
Sulla stessa linea di Riccardi la senatrice del Pd Tatjana Rojc: «Casi come questo – chiarisce – non aiutano la convivenza e la comprensione reciproca. La benedizione fa parte nostra tradizione e chi non la condivide può tranquillamente tacere nel rispetto di chi invece trova nel “Padre Nostro” una invocazione. La radice cristiana costituisce parte delle fondamenta della nostra comune cultura europea e ha la peculiarità di non escludere né tacitare nessuno. Soprattutto non si rispettano le altre fedi mettendo da parte quella cristiana».
E il capogruppo della Lega in Regione, Mauro Bordin, ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen per fare luce sulla questione ed evitare che fatti simili si possano ripetere.
La dirigente scolastica
Giovanna Crimaldi, dirigente scolastica che regge l’istituto comprensivo di Palazzolo dello Sella, al quale la primaria appartiene, difende l’operato della maestra. «Non ero presente all’inaugurazione per motivi di salute» precisa, prima di arrivare al nocciolo della questione: «La scuola è laica – chiarisce –, lo ha deciso lo Stato italiano, e noi dobbiamo tutelare tutti i bambini, l’inclusione deve essere totale e completa. Se avessimo saputo che ci sarebbe stato un momento di preghiera, avremmo chiesto a una docente di allontanarsi con i bambini che non seguono la religione cattolica. Ma non lo sapevamo, se ci fosse stata un minimo di programmazione si sarebbe evitato tutto questo. Mi dispiace molto».
La minoranza in consiglio comunale
Il gruppo consiliare di minoranza “Lista per Precenicco” aveva deciso, per protesta nei confronti dell’amministrazione comunale, che aveva vietato ai quattro consiglieri d’opposizione l’accesso al cantiere della scuola nella primavera 2020 «adducendo – spiega il capogruppo Giuseppe Napoli – motivazioni pseudo giuridiche sulla sicurezza cantieri», di non partecipare all’inaugurazione della primaria. «Un’inaugurazione peraltro tardiva – indica ancora –, visto che l’istituto aveva accolto gli alunni già dal settembre 2020».
Napoli, inoltre, bacchetta l’organizzazione dell’amministrazione, sottolineando anche come non siano stati neanche invitati i genitori, in quel momento di festa.
I genitori
Tra i genitori c’è chi sostiene la maestra e il corpo docenti «che valorizza le differenze» e sottolinea altre mancanze da parte dell’amministrazione. «Le famiglie non sono state avvisate dell’inaugurazione dell’edificio, peraltro avviato già un anno fa – chiosa Beatrice Salzani, mamma di una alunna – e che i nostri figli avrebbero incontrato persone esterne. Le regole della scuola non sono cambiate: non si può entrare. Mentre a che titolo queste persone sono entrate? Credo che questa polemica sia strumentale e politica».