Questa varietà originaria del sottobosco della Cina e del Giappone d’inverno sopporta una temperatura di -15 gradi
Per molti appassionati di piante se si parla di begonie si pensa subito alle fiorenti begonie tropicali che caratterizzano molti balconi e appartamenti. In appartamento crescono molto bene perché trovano le condizioni ideali anche negli inverni più rigidi essendo riparate. Altre specie (personalmente non apprezzo questa tecnica) vengono coltivate come annuali solamente nel periodo più idoneo per le temperature e quindi coltivate solo nel periodo primaverile ed estivo seppur, essendo perenni, potrebbero aver vita ben più longeva.
Esistono però alcune specie di begonie che resistono abbastanza bene ai climi delle nostre latitudini anche all’esterno. Un esempio è senz’altro Begonia grandis Dryand che attualmente è in piena fioritura presso l’area di riproduzione piante all’orto botanico dell’Università di Pavia (Sma, Sistema museale di Ateneo). Begonia grandis è una tuberosa perenne originaria del sottobosco del Giappone e della Cina. In primavera produrrà bellissimi fusti eretti con caratteristici nodi e giovani ramoscelli rossastri. Le foglie semplici e di forma ovale con la punta allungata danno un tocco veramente estetico ed ornamentale al complesso della pianta. Sono foglie dal colore verde scuro intenso con riflessi argentati che su steli alti (anche 60-70 cm) possono allargarsi senza problemi anche a 15-20 cm di grandezza.
La fioritura avviene in piena estate, all’estremità degli steli, in grappoli di piccoli fiori bianchi o rosa (a seconda delle cultivar) caratterizzati da stami gialli molto visibili. Una nota positiva ad i nostri spazi verdi e giardini è che questa fioritura si prolungherà talvolta fino alle prime gelate. Oltre alle sue qualità ornamentali è appunto molto apprezzata per la sua resistenza al freddo. Infatti, se tutta la parte aerea della pianta (steli e foglie) scompare rapidamente dalle prime gelate, il tubero sarà in grado di sopportare forti gelate anche fino a -15° C. La pianta riprenderà la crescita la primavera successiva senza alcun danno.
L’esposizione andrà scelta con cura in quanto la pianta non tollera troppo i forti raggi di sole diretti durante le calde estati (Pavesi e non) e quindi si dovrà scegliere un posto in semi ombra per simulare un’esposizione da sottobosco. Perfetta per ricoprire angoli ombrosi dei nostri giardini in cui crescerebbe poco, come al di sotto di grandi latifoglie, per esempio. Il substrato dovrà sempre essere umido e fresco soprattutto nelle estati siccitose come questa del 2021 e pertanto bisognerà irrigare costantemente soprattutto nei mesi da luglio a settembre. È possibile moltiplicare questa specie dividendo i rizomi o potando i gambi o le foglie per produrre talee erbacee. A fine estate produrrà svariati bulbilli dalle ascelle delle foglie, che poi cadono a terra e danno nuove piante alla primavera successiva. —