Prima delle Frecce tricolori sei ore di emozioni con Eurofighter, F-35, Tornado e aerei storici
RIVOLTO. Programma a cronometro, nessuna sbavatura, un paio di diserzioni (pattuglie croata e belga), scenario – il cielo – perfetto. La prima della due giorni di airshow per i 60 anni delle Frecce tricolori è “volata” con l’omaggio alla Pan delle pattuglie acrobatiche ospiti prima dello spettacolare display dell’Aeronautica militare e il gran finale dei padroni di casa davanti al presidente della Repubblica.
«Uno sforzo intenso – premette il colonnello Marco Bertoli, comandante del 2° stormo –. Abbiamo dispiegato 15 chilometri di transenne e collocato 8 mila sedie per garantire la sicurezza».
Inno nazionale, passaggio dell’Hh139 del 15° stormo col tricolore, omaggio alle vittime del Covid e le Pagani Huayra con la livrea della Pan sulla pista di Rivolto hanno dato il via alla manifestazione alle 13 in punto.
Prima pattuglia in cielo, cinque (su sette) Orlik polacchi: luci accese e flap chiusi, decollo in formazione, figure semplici, ma ricche di sforzo fisico, di concentrazione e di tecnica. Subito dopo è stata la volta dei quattro Bae Hawk della Midnight Hawks, i falchi di mezzanotte dalla Finlandia e della Patrulla Aguila con i sette A-101 Aviojet e uno speaker che non ha lesinato complimenti al suo team, che comprende anche una donna pilota: «Siamo tra i migliori d’Europa». Tra la manovra del cavatappi, gli incroci a due e quattro e il cuore dedicato alla Pan le aquile spagnole hanno saputo divertire.
Il rombo è salito di tono con la Patrouille Suisse – sei F-5 Tiger, unica pattuglia europea su aerei supersonici – il cui comandante ha preso è andato al microfono per fare gli auguri agli amici italiani: 18 minuti di manovre di precisione con gran finale caratterizzato dal lancio di artifizi luminosi, utilizzati per ingannare i missili nemici, e il passaggio del solista a quasi mille chilometri orari.
Dalle 15.30, è festa italiana. Ad aprirla la Formazione Legend, passato e presente dell’Ami: T-346, T-339 in due versioni, Siae 208, Na T-6, Fiat G46 e F-260, Aermacchi 326A e K. Regista delle due giorni è il generale di brigata aerea Marco Lant, friulano di Bertiolo, già vertice del 313°: «Grazie a tutti i friulani che hanno voluto essere presenti. Avremmo potuto ospitare 2-300 mila persone: i numeri sono doverosamente contenuti, ma volevamo dare un segnale di rinascita».
Il gran spettacolo di due Eurofighter ha preceduto il display del Reparto sperimentale di volo che ne ha messi in aria altri due, un C-27J (con discesa a comandi incrociati), un T-346 “fratello maggiore” del 345 che dovrebbe essere la prossima macchina della Pan.
Dice il comandante della Pan tenente colonnello Gaetano Farina: «È in via di affinamento. Dal 2024-25 dovrebbe entrare a far parte della flotta dell’Aeronautica militare. Quando cominceremo a volare andremo a vedere quali manovre riusciremo a rifare e quali cambiare per adattarle al nuovo mezzo».
Alle 17 va in scena la novità: l’Ami alza in volo il meglio di cui è dotata. «Soddisfatti nel vedere la ripresa delle attività sociali. Auspico faccia sentire tanti italiani orgogliosi di fare parte di capacità che sono tutte nostre», dice il capo di stato maggiore dell’Aeronautica generale di squadra aerea Alberto Rosso.
Tra le simulazioni: l’evacuazione in 4 minuti di personale da un aeroporto, traendo spunto dalle attività effettuate in Afghanistan, ad opera di un C-130J con la supervisione dei Fucilieri dell’aria; un attacco, da parte di un F-35A, contro un sistema di difesa aerea nemico; momento clou, il passaggio in volo stazionario di un F-35B. Ancora: Tornado, Eurofighter, Amx, C-27J, Kc767 (aerocisterna per il rifornimento in volo), elicotteri.
Alle 17.50 salgono i giri dei propulsori e i fumi tricolori: presentata dallo speaker Riccardo Chiapolino, la Pan decolla in formazione e sulle note dell’inno nazionale, il primo passaggio prima di puntare al cielo a rombo.
È una escalation di emozioni: il volo a rovescio del solista a 650 km/h e 12 secondi per coprire la pista, il tonneau in formazione, il cuore simbolo della passione per il volo, l’apertura dell’Arizona, luogo di ritiro dei primi pionieri, la scampanata di Pony 10, la scintilla, ultima figura nata, l’apertura a bomba, l’incrocio da nove direzioni diverse su tre livelli, il volo folle del solista e il grande tricolore sulle note della Turandot e la voce di Luciano Pavarotti.
«Una giornata emozionante, ancora di più se pensiamo ai due anni di fermo», tira le somme il comandante della Pan. «È il giorno della ripresa, della rinascita». —