L’assessore scrive a Milano per sollecitare l’invio dei fondi. «In attesa da giugno, almeno i primi lavori devono partire»
MANTOVA. Ci risiamo. I soldi per le bonifiche ci sono, ma non arrivano. Sono ancora fermi in Regione dallo scorso febbraio quando il ministero per la transizione ecologica ha approvato il nuovo accordo di programma.
Ormai per il Comune di Mantova il risanamento del polo chimico è diventato un tormentone tanto che ieri l’assessore all’ambiente Andrea Murari ha sollecitato per lettera il suo omologo regionale Raffaele Cattaneo a far sì che arrivino almeno i fondi (4,7 milioni dei 18 e 193mila euro a disposizione) per gli interventi di messa in sicurezza e di risanamento, all’interno del Sito di interesse nazionale, ritenuti prioritari e più urgenti.
Il 14 maggio scorso a Mantova Cattaneo aveva incontrato Murari e il sindaco Palazzi e in quell’occasione era stata concordata per giugno l’erogazione dei soldi. E invece, dopo tre mesi si è ancora alla situazione di partenza. Di qui la necessità di scrivere alla Direzione generale ambiente e clima della Regione e per conoscenza all’assessore Cattaneo per manifestare tutta la preoccupazione dei mantovani.
«I tecnici del Comune hanno lavorato duramente negli ultimi mesi per essere pronti e cominciare i lavori prima possibile – dice Murari – Sono interventi attesi da anni e con fondi ormai assegnati da tempo. Interventi importanti – ricorda – come il monitoraggio della ciclabile di via Brennero e la bonifica del fondale dei laghi ricompresi nel Sito di interesse nazionale. Abbiamo atteso con fiducia nei mesi scorsi, dopo aver auto rassicurazioni dalla Regione sul trasferimento delle risorse che tuttavia non è ancora avvenuto. Per questo ho voluto segnalare con preoccupazione all’assessore Cattaneo che i fondi necessari per partire non sono ancora arrivati, nella speranza che la situazione finalmente si sblocchi».
Gli interventi prioritari e urgenti per il Comune sono quattro. Al primo posto ci sono quelli da 3 milioni di euro sulle aree del lago di Mezzo e del lago Inferiore (esclusa la darsena Ies) e parte della Vallazza, per le quali non è stato individuato il responsabile della contaminazione.
Servono subito 300mila euro per l’attività di monitoraggio dell’aria e dei gas interstiziali per aprire la ciclabile di via Brennero (pronta da anni e ancora inutilizzata), come definito dal protocollo sottoscritto con Arpa, Ats, Inail, Istituto superiore per la protezione ambientale e Istituto superiore della sanità. E servono altri 300mila euro per un piano di indagine preliminare con cui verificare lo stato di contaminazione di terreni e falde nelle aree residenziali del Sin.
Infine, c’è da completare la caratterizzazione delle aree di proprietà della società Colorificio Freddi San Giorgio srl per poi procedere alla loro bonifica e all’asportazione e allo smaltimento dei rifiuti presenti lungo il cavo San Giorgio. Lavori che costano 1.107.294 euro.
Dei quasi 13 milioni e mezzo che restano, la fetta più consistente (12 milioni) verrà utilizzata per la bonifica e la messa in sicurezza del canale Sisma.