Ferrari (Cgil) sulla protesta Fiom all’Electrolux contro il Green pass: no a dispute ideologiche, il virus uccide
VENEZIA. «La cosa più utile che possiamo fare per i lavoratori è convincerli a vaccinarsi. Contro la vaccinazione non si sciopera». Christian Ferrari, segretario regionale della Cgil, vuole sgomberare il campo da dubbi, ambiguità o possibili contraddizioni. «Fare l’interesse dei lavoratori significa dire loro la verità: il virus non si ferma al cancello della fabbrica o all’ingresso dei luoghi di lavoro e senza il vaccino di Covid si muore».
Il caso Electrolux – con lo storico esponente delle Rsu della Fiom Cgil, Augustin Breda, che ha bollato l’estensione dell’obbligo di Green pass a tutti i lavoratori come «inaccettabile» ritenendo «necessario» uno sciopero – attraversa il sindacato veneto come una lama. «Faccio un appello a tutti i lavoratori: vaccinatevi. Il vaccino vi salva la vita e contribuisce a evitare nuove chiusure salvaguardando il lavoro. La nostra posizione è più radicale di quella del governo, siamo per l’obbligo vaccinale generalizzato nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione. Prendiamo atto che l’esecutivo, che ci ha solo informati sui contenuti del decreto, ha fatto una scelta diversa».
Con l’estensione dell’obbligo, però, «il discrimine non è più la tipologia subordinata del rapporto di lavoro; ora l’obbligo vale per tutti i lavoratori e questo è un passo in avanti della strategia di immunizzazione fin qui concentrata sul lavoro dipendente. Certo, rimangono 4 milioni di lavoratori, di cui circa 400mila veneti, non vaccinati. Questi non sono no vax ideologici: non vanno puniti ma accompagnati. Da qui la nostra proposta di gratuità temporanea dei tamponi. Una sorta di patto con i lavoratori per accompagnarli alla vaccinazione».
La proposta non ha fatto breccia e questo, aggiunge Ferrari, apre un fronte. «Parliamo di quasi 200 euro o 120 euro al mese se va bene che finiscono per pesare su buste paga che magari non arrivano nemmeno a mille euro al mese. Non può essere». Sta di fatto che né governo né imprese sono disponibili a sostenere il costo dei tamponi. «Le aziende sono tutte concentrare su questo punto ora, ma sono convinto che sia una polemica degna di miglior causa. Il tampone dovrebbe essere gratuito a 360 gradi ovunque, per fare monitoraggio e tracciamento a prescindere dal Green pass. Tamponi gratuiti somministrati in azienda li facciamo da un anno e mezzo, rientrano negli accordi fatti per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi tamponi devono continuare a essere somministrati. Non si tratta di un cedimento ai no vax, ma di blindare i luoghi di lavoro al 100% dal rischio Covid. Questo tema deve tornare al centro del confronto nelle varie aziende: trasferire sui lavoratori costi per la sicurezza in azienda sarebbe assai pericoloso. Usciamo dalla disputa ideologica e pensiamo alla sicurezza dei posti di lavoro».
La soluzione, ribadisce Ferrari a scanso di equivoci, è comunque vaccinarsi. «Il nostro compito è tutelare tutti, a partire dai più deboli, evitando sanzioni. Ma l’unica cosa che non dobbiamo fare è scioperare contro i vaccini che sono assolutamente sicuri». Rispetto alla possibilità che la protesta no pass si trasferisca dalle piazze alle aziende, Ferrari dice di non «vedere questo rischio, ma comunque faremo di tutto per evitarlo». C’è un mese di tempo «per convincere e far vaccinare tutti i lavoratori, anche perché arrivare a delle sospensioni dal lavoro sarebbe insostenibile non per il sindacato ma per tutto il sistema produttivo».