Dagli attuali 18 ospiti passerà a una disponibilità di 31. Intanto da Inrete un progetto per gli anziani soli e in povertà
VALCHIUSA
È stata di recente autorizzata e accreditata per dieci posti letto, più due di pronta accoglienza della tipologia Rsa per anziani non autosufficienti, la casa di riposo di Vico, frazione di Valchiusa. La Commissione di vigilanza dell’Asl/To4 ha inoltre riconosciuto la disponibilità di otto posti letto Raa e di 10 posti letto più uno di pronta accoglienza Ra. Trentun posti letto, a fronte di diciotto ospiti attualmente presenti nella struttura.
La qualifica di Rsa sia pure per una limitata disponibilità di posti letto, rappresenta un notevole passo avanti per la casa di riposo gestita dalla comunità terapeutica L’angolo, cooperativa sociale con quarant’anni di esperienza con sede a Modena.
Spiega Stefania Gallo, direttrice della casa di Vico che dall’iniziale denominazione di Ricovero poveri vecchi, diventò poi ente morale con il nome di Istituto Sant’Antonio da Padova: «Per la verità, difronte al degenerare delle condizioni generali di alcuni ospiti fino allo stato di non autosufficienza, con l’incremento di nostro personale Oss e infermieristico eravamo in grado di fornire un’adeguata assistenza, tanto che nel corso di un sopralluogo una commissione dell’Asl /To4 riconobbe l’elevato livello assistenziale». In regime di Rsa, la retta giornaliera per gli ospiti, che varierà a seconda del loro grado di non autosufficienza stabilito da una commissione sanitaria, sarà coperta per il 50% dall’Asl di competenza.
Intanto, il consorzio Inrete ha contattato la stessa direttrice Gallo, per verificare la disponibilità della casa di riposo di Vico a ospitare, per i prossimi mesi invernali, anziani soli o in condizioni di indigenza. A segnalare simili situazioni sarebbero le assistenti sociali, mentre lo stesso Consorzio, una volta valutato l’Isee degli interessati, si accollerebbe una parte, ancora da definire, della rispettiva retta di degenza.
«Far sì che persone anziane sole e in difficoltà continuino nel possibile la propria vita secondo abitudini ormai consolidate, rispettando la loro individualità e dignità, penso rientri tra le mission di una casa di riposo. Ecco, dunque, il nostro assoluto sostegno al progetto del consorzio», afferma Stefania Gallo. La direttrice curiosamene sottolinea, infine, come dopo le limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19 alle visite dei famigliari degli ospiti, la maggior parte di questi abbia imparato a maneggiare con destrezza il proprio smartphone potendo così conferire ogni giorno in videochiamata con i propri cari. —
