Il sensitivo: «Lì è stata sepolta la ragazza». Ora agli atti gli oggetti trovati dalla Gazzetta
NOVELLARA. Un sopralluogo accurato – ieri mattina – da parte dei carabinieri nell’area boschiva indicata dal sensitivo tedesco Michael Schneider come punto in cui sarebbe stata sepolta segretamente la pakistana diciottenne Saman Abbas, uccisa nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio perché “colpevole” per i familiari di aver osato rifiutare il matrimonio già combinato in Pakistan con un cugino ben più vecchio di lei.
Nei giorni scorsi la Gazzetta ha voluto perlustrare proprio questo punto nel “cuore” delle campagne novellaresi, per farsi almeno un’idea in loco di quella che al momento rimane solo la sensazione di un veggente su una persona scomparsa. Certo, Schneider non è l’ultimo arrivato in questo genere di terribili indicazioni, avendo “ispirato” alcuni ritrovamenti di una certa notorietà che parlano per lui. Ma siamo su un versante, quello della chiaroveggenza legata alla religione (Schneider dice da sempre di essere molto credente, ndr) in cui bisogna andarci con i piedi di piombo, visto che si lega ad una fase ancora delicata della vicenda sul piano investigativo.
Che il sensitivo abbia o meno ragione lo diranno gli accertamenti degli inquirenti che comunque, per non lasciare nulla d’intentato, hanno ieri repertato gli oggetti individuati ma anche visionato certi angoli dei due boschetti in cui il terreno appare smosso in modo sospetto: insomma, sono andati agli atti i risultati del “viaggio” del nostro giornale sulle disperate tracce di Saman, come ulteriori spunti di conoscenza. Se poi le indagini diventeranno più approfondite, imboccando l’iniziativa di una battuta in quei due boschetti con i cani specializzati nella ricerca di cadaveri, lo decideranno gli inquirenti.
Come illustrato nell’edizione di ieri, sono due i boschetti, separati da una radura. Sembrano inestricabili, invece non è così. Notiamo nel primo boschetto che la terra è smossa in più punti, ma c’è una montagnola più sospetta di altre ai piedi di un albero, perché su di essa sono ammucchiati diversi rami, come se fosse una rudimentale copertura. Più avanti c’è pure una scarpa da ginnastica semi sotterrata, ricoperta da muschio verde e vivo. Una sola, chissà il perché.
Abbiamo poi attraversato la radura per entrare nel secondo boschetto, molto simile al primo. Anche qui terra smossa, cumuli, foglie su foglie. Ma, all’improvviso, lo sguardo viene attirato da un lembo di stoffa celeste che spunta dal terreno per una decina di centimetri. Oltre al colore sgargiante, s’intravvede un qualcosa che sembra un disegno stampato color oro. Con i guanti, come necessaria precauzione, è un attimo afferrare il pezzo di tessuto e cominciare a smuovere il terreno.
E spostando pian piano la terra esce ben di più. Un ampio foulard (ma potrebbe essere pure un vestito, non è chiaro) con stampati fiori rossi, catene e monili color oro. Un capo d’abbigliamento che richiama certe creazioni di moda francesi. Ma cosa ci fa in un posto simile e per di più sotterrato, un foulard così elegante? L’unica cosa certa che siamo a pochi minuti dall’azienda agricola “Le valli” da cui Saman è sparita. Tornando al sensitivo tedesco, di recente si è espresso contro la rivelazione del 16enne che, parlando del destino di sua sorella, ha rievocato una riunione di famiglia nel pomeriggio del 30 aprile in cui sarebbe stato deciso di far sparire il corpo di Saman smembrandone il cadavere, per poi gettare i resti umani nel Po a Guastalla.
«Il corpo non è in acqua, ma in terra» ha sentenziato Schneider. Anche questa è una pista al momento indecifrabile.
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