PORDENONE. Svolta o crisi conclamata? Al Tombolato di Cittadella il Pordenone affronterà il primo crocevia della stagione. Dopo tre sconfitte consecutive, quattro considerando il ko di coppa Italia con lo Spezia, e un cambio di allenatore (Rastelli per Paci), è arrivato il momento della verità. Un’altra sconfitta certificherebbe una carenza di risultati già preoccupante, essendo marchiata da numeri impietosi: zero gol fatti e ben dieci subiti. Un risultato positivo riaprirebbe prospettive al momento sopite.
La mano del nuovo allenatore si è sinora soltanto intravista. Ma non certo per colpa del tecnico campano, quanto per la trappola che il calendario gli ha riservato all’esordio, ovvero il confronto con il Parma delle tante stelle di categoria superiore.
«É il caso di cominciare a smuovere la classifica – esorta Rastelli –, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Conosciamo le insidie che ci riserva la trasferta di Cittadella: affrontiamo una squadra che possiede una forte identità. Sono anni che giocano con lo stesso modulo. E, soprattutto in casa, possono mettere in difficoltà chiunque. Ma noi dobbiamo assolutamente cominciare a raccogliere punti». Dimenticando la scoppola del Teghil con il Parma di Buffon. «Non è stato facile – ammette il tecnico neroverde – tornare a lavorare col giusto entusiasmo dopo una sconfitta così, ma ben presto ho visto i giocatori liberarsi mentalmente e calarsi nel clima degli allenamenti, provando le situazioni in cui dobbiamo crescere e che anche col Cittadella possono rivelarsi decisive».
Rastelli non ha alcuna intenzione di pensare all’impegno ravvicinato di martedì sera al Teghil con la Reggina, ma inevitabilmente alcune scelte per il match odierno saranno condizionate dalla prospettiva di affrontare a stretto giro i calabresi. «Non può che esser così – conferma Rastelli –, avendo tutti gli effettivi a disposizione, posso permettermi di gestire gli uomini in base alle caratteristiche che meglio si adattano alla singola partita». Oggi in difesa dovrebbe rivedersi Camporese, mentre a centrocampo Kupisz potrebbe essere preferito a Magnino. In attacco, al fianco di Tsadjout spazio a Ciciretti, con Folorunsho alle loro spalle, semprechè il tecnico confermi l'indiscrezione di voler passare al 4-3-1-2. Non convocati Mensah e Butic.
Il Cittadella è passato da Roberto Venturato a Edoardo Gorini, che del primo è stato il vice per sei stagioni: un trapasso, dunque, all’insegna della continuità, che infatti non ha impedito ai granata di confermarsi tra le protagoniste del torneo, pur uscendo sconfitti dall’ultima trasferta di Cremona. Al Tombolato in questa stagione hanno già pagato dazio in tre: Monza in Coppa, Vicenza e Crotone in campionato.
Puntando (anche) sull’illustre ex di turno, ovvero quel Frank Tsadjout che l’anno scorso a Cittadella ha contribuito al raggiungimento della finale play-off con il Venezia. Tra gli ex della sfida, ma dall’altra parte, figura pure Davide Mazzocco, che ha militato (3 gol e 28 presenze) nel Pordenone nella stagione d’esordio dei neroverdi in B. Oggi in campo tra le fila dei padroni di casa Domenico Frare, difensore che prese le mosse verso i professionisti nel 2011 dalla Sacilese di Gianpaolo Presotto, di cui proprio ieri si è pianta la scomparsa.