Eseguito il provvedimento del Tribunale dopo quattro ore di trattativa a Sustinente. Sul posto carabinieri, ambulanze e il sindaco. La piccola in un luogo protetto
SUSTINENTE. L’esecuzione di un ordine di allontanamento di una bambina dalla famiglia emesso dal Tribunale di Mantova si è trasformato in un a mattinata di forte tensione nel corso della quale la madre, barricatasi in casa, brandendo un coltello ha più volte minacciato il suicidio.
È stato solo grazie alla professionalità dell’assistente sociale Valentina Malavasi, sorretta nel proprio compito dal sindaco Michele Bertolini, dei carabinieri di Sustinente e di San Benedetto che al temine della lunga trattativa che si è prolungata per quattro ore la madre ha desistito dal proposito.
Tutto è iniziato attorno alle 8.30. In casa vivono la madre, il padre e la figlia unica, di 11 anni. I problemi di giustizia gravanti sui membri adulti del nucleo familiare e il precedente con una denuncia di “abbandono” hanno influito sulla decisione di far allontanare da quell’ambiente la piccola, che frequenta la prima media. Dopo le prime resistenze è stato chiamato un interprete (la madre non parla italiano), ma la donna si è mostrata risoluta nel proprio proposito.
Con pazienza si è intavolata una trattativa che alla fine ha convinto la mamma a consegnare la figlia nelle mani dell’assistente sociale e a sottoporsi ad un Accertamento sanitario obbligatorio, disposto dal sindaco per consentire il trasferimento in ospedale della donna, in stato di evidente alterazione. La piccola nel frattempo è stata accompagnata in un luogo protetto dove sarà accudita per cercarle di far ritrovare un clima di serenità.