Il sindaco Baroncini si dice convinto che la privatizzazione sia la via migliore per il rilancio delle Terme di Montecatini
Simona Peselli
MONTECATINI. Saranno giorni di attesa. Attesa e sangue freddo. Per riuscire in quella che sarà di sicuro l'operazione imprenditoriale più importante degli ultimi decenni. Procedendo per step, la prima mossa sarà quella di ripubblicare il bando della manifestazione di interesse, con scadenza di almeno 15 giorni, per aspettare l'integrazione della documentazione presentata dalla Perseus Group, società inglese con sede legale nella Repubblica Ceca. Nelle due settimane in cui il bando tornerà sul sito ufficiale dei soci, del Comune, della Regione, delle Terme e sui quotidiani nazionali, anche altri candidati potranno farsi avanti.
Dal palazzo comunale di viale Verdi il sindaco Luca Baroncini comincia a rilasciare le prime dichiarazioni.«La prima fase della procedura a evidenza pubblica si è conclusa con la presentazione di una manifestazione di interesse da parte di un gruppo straniero, sebbene incompleta nella documentazione», commenta il primo cittadino.
«Nel bando – spiega – era già prevista per la Società Terme Spa la possibilità di prorogare i termini; in questi casi, ovviamente, non solo per il soggetto che ha presentato la domanda incompleta ma anche per altri soggetti che non sono riusciti a completarla nei termini, in maniera da garantire equità, concorrenzialità e trasparenza».
Il sindaco conferma la disponibilità dell'ente. «Il Comune è favorevole a che l’amministratore unico conceda questa proroga – aggiunge Baroncini – anche e soprattutto alla luce che un interesse è stato appunto manifestato. Il fatto che ci sia almeno un soggetto interessato è davvero molto positivo. Fin dal mio insediamento ho detto e pensato che l’unica via per salvare e rilanciare le Terme, e conseguentemente la città, sia l’ingresso di capitali privati, meglio se come soci di maggioranza».
Baroncini da primo cittadino vuole rassicurare la collettività. «Il pubblico, e in particolare il Comune, dovrà avere una funzione di garanzia dell’interesse collettivo, perché non è in grado di fare impresa come può fare – e bene, invece –il mondo dei privati. C’è un altro po’ da pazientare, quindi, ma ho fiducia che l’aumento di capitale possa andare a buon fine».
Quale sarà il finale non è dato saperlo al momento, e quindi è sempre meglio avere anche un piano alternativo. «In caso contrario – rassicura Baroncini – stiamo già lavorando col socio di maggioranza Regione Toscana per i possibili scenari futuri. Io sono ottimista e con me deve esserlo tutta la città. La privatizzazione è la via migliore per il rilancio. Vediamo gli sviluppi nei prossimi giorni».
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