«Non c’è un posto migliore del PalaPanini per iniziare una nuova avventura: vogliamo vincere per questa città»
Modena Volley è pronta ad iniziare la stagione del rilancio e, per tornare al vertice della pallavolo italiana, non poteva non ricominciare da Bruno Mossa de Rezende. Il fuoriclasse brasiliano, già entrato nella storia di Modena, è il giocatore perfetto per completare e razionalizzare una squadra di campioni.
«Sono molto contento – racconta il capitano della nazionale brasiliana - è difficile spiegare questi miei primi giorni qua a Modena. Sembra la prima volta, mi sento come un bambino che va al primo giorno di scuola. Sono veramente emozionato, non c'è miglior posto per iniziare una nuova stagione come il Pala Panini. Sono conscio delle responsabilità che ho, soprattutto in questa città che ama la pallavolo, sono pronto per iniziare questa sfida, lavorando al massimo ogni giorno con tutti i miei compagni».
Hai convinto tu Ngapeth a tornare a Modena?
«No no, è stato lui a convincermi. Poi Leal mi ha tolto qualsiasi dubbio. Ngapeth mi chiamava, quasi in lacrime, dicendo “dai Bruno, torniamo a casa. Non riesco più a stare in Russia, voglio tornare a Modena. Mentre con Leal avevamo parlato di Modena e suo pubblico tantissime volte, quindi mi ha detto “è il momento giusto di andare insieme al Pala Panini, me lo avevi detto tu”. Alla fine ho capito che era una volontà comune».
Conosci praticamente tutti i giocatori del nuovo roster, sarà un vantaggio?
«Fare gruppo è importantissimo, questa nostra amicizia ci aiuterà ad avere un gruppo il più unito possibile. Ci conosciamo, rispettiamo le nostre differenze perché non tutti siamo uguali. Poi anche i giovani si sono inseriti bene e hanno la giusta mentalità».
L'ultimo anno che avete giocato insieme, con Stoytchev in panchina, non fu una annata indimenticabile.
«Siamo ancora frustrati. Quell'annata non è andata benissimo e ci ha lasciato dei segni dolorosi. Però siamo maturati, crescendo a livello personale. Quest'anno possiamo sicuramente fare meglio, si respira un altro tipo di ambiente. Tutti quelli che erano presenti in quella stagione non volevano concludere la loro esperienza a Modena in quella maniera».
Hai parlato con Giani?
«Tanto nella bolla di Vnl a Rimini, mi ha confidato di come vede questa squadra all'interno del campo e cosa dobbiamo fare per migliorare. Il Giangio è una leggenda di questo sport, conosce il volley alla perfezione e studia tantissimo, sono sicuro che ci darà tantissimo e non vedo l'ora di imparare cose nuove da lui».
Quali sono gli obiettivi di Modena?
«Questa è una città dove hai la responsabilità di vincere, ed è ciò che vogliamo fare. La società vuole tornare ai vertici e ha costruito una squadra di grandissimo livello. Io sono ancora triste dall'Olimpiade e voglio riscattarmi, Ngapeth vuole vincere sempre anche quando gioca a carte. Poi ci sono top player come Nimir che vogliono fare l'ultimo step per diventare dei campioni, ovvero vincere dei trofei».
Ngapeth e Leal, differenze?
«Sono due giocatori sensazionali, ma diversi, che si completano al meglio. Earvin è molto tecnico, Leal ha più forza. Earvin in ricezione ed in difesa è lo schiacciatore più forte al mondo, con la potenza di Leal si completano alla perfezione. Entrambi, poi, sono giocatori che non si nascondono nei momenti caldi delle partite e risultano decisivi».
Hai firmato un triennale con Modena, poi?
«Ho capito che non si devo guardare troppo avanti. Avevo fatto dei progetti guardando al futuro, che poi non si sono avverati, e ne sono rimasto deluso. Il mio presente è il triennale con Modena, poi voglio andare a Parigi per le Olimpiadi del 2024».
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