Il test del Dna e le analisi sui resti scoperti vicino al tiro a segno hanno dato l’esito atteso Il compagno Brogli: «Ci sono altre alternative a un gesto volontario? Lei si trovava lì da sola»
Sono di Paola Landini le ossa ritrovate i primi di maggio di quest’anno in un calanco a poche centinaia dal tiro a segno di Sassuolo. A pochi metri dal luogo dove fu avvistata prima di scomparire, sempre nel mese di maggio, del 2012.
Ora si delinea un quadro più chiaro, che conferma i sospetti ai quali si era giunti, nella primavera scorsa, con la scoperta dei frammenti di ossa e di due pistole poco lontano.
Il ritrovamento ha riaperto il caso della donna, dopo anni di silenzio e, se tutte le indagini dovessero giungere alla medesima conclusione, Paola non sarebbe più “persona scomparsa”, ma verrebbe dichiarata morta.
Sugli ultimi sviluppi delle indagini vige il massimo riserbo da parte degli investigatori, ma intanto un punto fermo c’è: le ossa ritrovate in quel calanco, mentre si stava procedendo alle ricerche di un altro scomparso, il giovane Alessandro “Alle” Venturelli, sono di Paola Landini.
I frammenti di ossa, infatti, da subito non erano apparsi di natura recente agli investigatori e quindi, era stata scartata subito l’ipotesi che potessero appartenere al ragazzo.
È apparso invece chiaro, subito, come troppi dettagli riconducessero a Paola Landini, 44enne al momento della scomparsa, avvenuta il 15 maggio 2012.
La Punto della donna, quel giorno, venne ritrovata vicino al poligono di tiro di Sassuolo, ma di lei non c’era nessuna traccia.
Nella stessa giornata da casa sua sparirono due pistole. Sono proprio due le armi trovate nel calanco vicino alle ossa, il 6 maggio di quest’anno.
Il figlio di Paola, Luca, è stato chiamato in questi mesi per il test del Dna, necessario per sancire un collegamento tra la donna scomparsa e le ossa ritrovate. Test al quale il ragazzo si è sottoposto.
«Nei mesi scorsi non siamo stati contattati, se non Luca per affrontare l’esame del Dna – dice Paolo Brogli, compagno della donna e presidente del tiro a segno – Aspettiamo che ci venga comunicato l’esito delle inchieste. Ci sono altre alternative a quella di un gesto volontario? Forse quella di un malore. Paola era sola lì. Vedremo cosa ci comunicheranno».
Nel frattempo potrebbe essere riaperto il fascicolo originario delle indagini, che potrebbero ripartire.
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