«Per me è stato un onore incontrare alcune delle ginnaste statunitensi che ieri sono apparse davanti alla Commissione Giustizia». Angelina Jolie si schiera al fianco delle atlete americane (tra cui la campionissima Simone Biles) che hanno testimoniato in Senato riguardo al caso del medico molestatore Larry Nassar, accusando la Federazione Nazionale e l’Fbi di non essere intervenuti tempestivamente.
«Sono ammirata dal vostro coraggio e dal vostro impegno per prevenire futuri fallimenti investigativi sugli abusi sessuali», ha aggiunto Angelina sul suo profilo Instagram, postando una foto con le ginnaste e citando pure una frase-chiave della giovane Aly Raisman: «Oltre 100 vittime potevano essere salvate dalle molestie. Tutto ciò di cui avevamo bisogno era un adulto che facesse la cosa giusta».
«Mando il mio sostegno a queste ragazze e a tutte coloro che stanno rivivendo questo trauma affinché possa avvenire un reale cambiamento del sistema», ha concluso la star di Hollywood, da sempre molto vicina a certe tematiche. «Questa settimana ero a Capitol Hill per la riautorizzazione del Violence Against Women Act e per le riforme dell’Fbi, tra cui una miglior protezione dei bambini abusati».
Nell’immagine, Angelina appare al fianco di Maggie Nichols, McKayla Maroney, e, appunto, Aly Raisman. Non Simone Biles, che ha comunque avuto parole durissime per l’intero sistema «che ha permesso» gli abusi sessuali commessi da Nassar, oggi condannato ad una pena compresa tra i 40 e i 175 anni di carcere per molestie su più di 150 ginnaste. «Sembra davvero che l’Fbi abbia chiuso gli occhi su di noi».
«Il messaggio deve essere chiaro», ha affermato Simone con gli occhi lucidi, «se permetti a un predatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno rapide e gravi».