Era atteso ed è arrivato il via libera del governo britannico e del servizio sanitario nazionale (Nhs) alla terza dose del vaccino anti Covid a partire da settembre. Il richiamo ulteriore, raccomandato dagli esperti del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, mira a rafforzare e preservare l’immunità anche di fronte a possibili varianti. Ne avranno diritto tutti gli ultracinquantenni residenti nel Regno Unito e le persone più giovani cui sia già stata prescritta in passato la vaccinazione anti-influenzale. La campagna, da completare entro inizio inverno, inizierà a partire dai pazienti vulnerabili e in totale coinvolgerà in totale milioni di persone.
La decisione arriva a due giorni dal comunicato diffuso oggi da AstraZeneca in allegato alla presentazione dei risultati di un nuovo studio sperimentale aggiornato condotto dai ricercatori di Oxford. L’aggiunta di una terza dose nella somministrazione del vaccino sviluppato dai ricercatori del prestigioso ateneo britannico, secondo lo studio, rafforza l’effetto immunitario dell’antidoto e la sua capacità di neutralizzare sia la variante Alfa del virus ( inglese), sia quella Beta (sudafricana), sia soprattutto quella Delta (indiana) che in questa fase preoccupa e dilaga di più nel mondo. Il terzo richiamo, inoculato almeno 6 mesi dopo la seconda dose, incrementa gli anticorpi fino a 6 volte, viene precisato. Mentre “rivela una più elevata neutralizzazione delle varianti Alfa (B.1.1.7), Beta (B.1.351) e Delta (B.1.617.2)”. Non solo: sia la seconda, sia la terza dose fanno registrare una minore reazione nei pazienti agli affetti collaterali rispetto alla prima. Reazioni comunque rare in generale e in larga parte “a basso impatto” e “ben tollerate”.
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