Il presidente, il giorno dopo aver perso la finale per la promozione, ieri ha già cominciato a pianificare quella 2021-2022. «Siamo andati oltre le aspettative, valuteremo la situazione degli americani, stiamo già trattando per tenere Mian»
Il giorno dopo aver perso la finale promozione è già tempo di futuro all’Apu Old Wild West. «Stasera (ieri ndr.) mi vedrò con coach Boniciolli per mettere i ferri in acqua», rivela il presidente Alessandro Pedone.
Quindi l’allenatore è il primo tassello dal quale ripartirete.
«Assolutamente sì. Abbiamo due caratteri molto forti, istrionici. È sicuramente l’allenatore con il quale sono andato più d’accordo. Apprezzo prima l’uomo e poi il tecnico e questo facilita l’aspetto lavorativo. E quando siamo in disaccordo riusciamo subito a trovare la quadra».
Presidente, un voto alla stagione appena conclusa?
«Dieci, perché siamo andati ben oltre le aspettative. Sapevamo di aver costruito una squadra forte, ma non che potesse arrivare tra le prime quattro. Se lo scorso settembre mi avessero detto che saremmo arrivati in finale di Coppa Italia e a giocarci la promozione in finale non ci avrei creduto. E se ci avessero tesserato Johnson per la Supercoppa, a questo punto avremmo potuto dire la nostra anche in quella competizione».
Napoli è la squadra più forte di tutte? Anche delle due finaliste del tabellone Argento?
«Sicuramente sì, sia per il curriculum dei giocatori sia per la qualità del gioco. Permettetemi di manifestare il mio rammarico per l’arbitraggio di domenica: Burns appeso al ferro per 5 secondi per ostacolare Foulland andava punito. E non è stato l’unico episodio discutibile».
Nell’altra finale tra Torino e Tortona per chi fa il tifo?
«Sono troppo amico di Beniamino Gavio per non augurare di fare il grande salto a Tortona»
Avete costruito una squadra con un mix di esperti e giovani. Questi ultimi hanno inevitabilmente pagato dazio nelle finali.
«La disabitudine a giocare certe partite si è avvertita, ma questa è tutta esperienza che i ragazzi si porteranno dietro. Abbiamo dato un grosso contributo alla pallacanestro italiana del domani. E ricordiamoci che abbiamo costruito questo roster all’indomani di un tentato golpe inserendo sei ragazzi della regione».
Tra questi c’è anche Fabio Mian che in caso di promozione avreste riscattato automaticamente. Cosa farete con lui?
«Stiamo già trattando per tenerlo con noi».
Il futuro dei due americani?
«Dobbiamo riflettere assieme al coach. In passato li abbiamo sempre cambiati, ma rivoluzionavamo anche le squadre che non si fanno come un album delle figurine».
Udine alla fine ha sbagliato solo i primi due quarti di garatre con Trapani e garauno della finale con Napoli.
«Vero, proprio per questo credo che il Carnera si sarebbe innamorato di questo gruppo. È stato un vero peccato non avere il pubblico. E quando leggo sui social che c’è il desiderio di festeggiare la squadra allora non posso che ringraziare i tifosi: questo è indice di maturità, ma anche amore».
L’obiettivo della prossima stagione è...
«L’ambizione è quella di fare meglio di quest’anno. E siccome abbiamo portato a casa due argenti, ora puntiamo a due ori. Certo, bisognerà spendere, ma lo faremo, le risorse ci sono. Udine deve imparare a non aver paura di nessuno. Il progetto del Consorzio sta per partire, affideremo la presidenza a Marco Di Giusto e l’obiettivo è quello di ampliare il numero di imprenditori che vogliono investire sull’Apu».
Boniciolli ha detto che in questa stagione avete anticipato i tempi.
«Vero. Ma siccome nello sport come nelle imprese non bisogna fare il passo più lungo della gamba va bene così. Prima di arrivare in coma devi prendere qualche sberla, poi ti rialzi e cominci a darle tu. Metaforicamente, sia chiaro».
Prima abbiamo detto di Napoli: grande squadra, peccato per quell’epilogo poco simpatico con il presidente Federico Grassi che si è lasciato andare a gesti provocatori.
«Non so cosa gli sia preso. Nonostante la mia proverbiale mancanza di self control sono riuscito a evitare qualsiasi discussione. Si è lasciato andare a gesti volgari, davanti al sottoscritto ha leccato la Coppa. Forse non è abituato a vincere. Mi fossi permesso io di fare a Napoli quello che ha fatto lui al Carnera sarei uscito alle 5 di mattina dal palazzetto. Ma noi siamo un pubblico civile».
Però avete preso 6 mila euro di multa per cori razzisti in garatre.
«Alt, non ci sto. L’ho pagata subito, ma non mi sta bene che Udine passi come una città razzista. A Napoli ci siamo presi insulti anche noi, ma nessuno è stato multato. A Scafati Italiano veniva spinto ogni volta che andava a fare la rimessa ed è stato massacrato per tutta la partita. Manderò i filmati in Federazione, non mi sta bene che Udine sia trattata così».
Presidente, un’ultima domanda. Avete sfiorato di giocare il derby con Cividale.
«Amo più pensare che siamo andati vicino a disputare quello con Trieste».–