I parenti di Pietro Rossi, deceduto giovedì a Cergneu, attendono l’ok della Procura per i funerali a Tricesimo. Il ricordo di un’amica: «Diretto e di poche parole, viveva per andare oltre i limiti»
TAVAGNACCO. Si attende ancora il via libera della procura per poter celebrare i funerali di Pietro Rossi, il ventisettenne di Adegliacco morto nella notte tra mercoledì e giovedì a Cergneu, dopo essere uscito di strada mentre era in sella alla sua motocicletta, una Aprilia 1000. Per volere della famiglia, mamma Silvana e papà Mirco, l’ultimo saluto a Pietro si svolgerà a Tricesimo, paese in cui il giovane è cresciuto e dove ha mantenuto il cerchio delle amicizie più care.
Proprio con gli amici di una vita era uscito mercoledì sera, andando a cena. Sulla strada del ritorno, il gruppo si era dato appuntamento in piazza a Tricesimo, dove però Rossi non è mai arrivato. Sono stati loro, dopo aver tentato di contattarlo al telefonino, a ripercorrere la strada a ritroso e a trovare il corpo esanime di Pietro riverso sulla strada, allertando subito i soccorsi. Purtroppo per il centauro non c’è stato nulla da fare.
«A Pietro piaceva vivere a mille». Una frase, quella pronunciata il giorno dopo la tragedia da mamma Silvana, che descrive bere Pietro, carattere esuberante che amava stare in compagnia degli amici, ma anche dei suoi famigliari. Era direttore del punto vendita Prix Quality di viale Tricesimo, dove negli ultimi anni era riuscito a farsi apprezzare per le sue capacità professionali.
Negli ultimi giorni sono state centinaia le attestazioni di vicinanza ricevute dalla famiglia, sia a Tricesimo, dove vive il papà, gestendo una stazione di servizio, sia ad Adegliacco, dove abita invece la madre con gli altri due fratelli di Pietro, Federico e Alberto. Chi ha avuto modo di conoscerlo e frequentarlo, non può fare a meno di non ricordare la sua generosità e la sua spensieratezza. «Fuori di testa e solare, sempre con la voglia di vivere la vita al massimo, di arrivare oltre il limite – ricorda Letizia –. Irraggiungibile e ingestibile, di poche parole e diretto, con difetti colmati dalla semplicità che lo rendeva unico». Lorena lo ricorda come una «persona che ha vissuto, goduto e amato la vita. Buono d’animo come pochi, dolce ribelle, amico di tutti».
Tra le grandi passioni di Pietro c’erano i motori, e il mondo delle due ruote in particolare. Una “malattia” ereditata da papà Mirco, e con lui condivisa per molti anni. «Appena poteva saliva subito in sella», racconta uno dei suoi migliori amici, Nicolò. Pietro era nato il 21 aprile 1994 e i primi anni della sua vita li ha trascorsi a Tricesimo. Dopo aver studiato al Bearzi e al Volta, ha iniziato a lavorare alla Metro prima di passare alla catena di supermercati Prix Quality.
Non solo amici e conoscenti, in queste ore, hanno voluto stringersi attorno alla famiglia, ma anche le istituzioni, con i sindaci delle tue comunità toccate dalla disgrazia, Moreno Lirutti e Giorgio Baiutti, che hanno voluto trasmettere direttamente il cordoglio dei cittadini di Tavagnacco e Tricesimo.
