foto da Quotidiani locali
UDINE. Sarà un’estate decisiva questa per le Pro loco del Friuli Venezia Giulia, che dopo aver visto nel 2020 “spazzare via” tra il 70 e l’80% degli eventi che organizzavano prima del Covid, stanno ora ripartendo nell’organizzazione di manifestazioni seguendo le linee guida anti-contagio.
E alla fine della bella stagione scoccherà l’ora dei primi Stati generali del comparto, che sabato 26 giugno, nell’assemblea annuale tenutasi al teatro Modena di Palmanova, sono stati convocati da Valter Pezzarini durante l’assemblea ordinaria annuale del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unione nazionale tra le Pro loco d’Italia.
Stati generali che rappresenteranno un momento di confronto e sintesi nel quale le 220 Pro loco della regione delineeranno il proprio futuro.
Perché, infatti, la pandemia ha lasciato loro una meritevole eredità: non potendo organizzare sagre e altro, durante i vari lockdown si sono impegnate nelle proprie comunità nella lotta al coronavirus con raccolte fondi, distribuzione di materiale di prima necessità, donazioni e aiuto a giovani e anziani.
LA VISIONE
«Davanti a noi adesso c’è una prospettiva ancora più impegnativa, ma a mio avviso anche più entusiasmante – ha dichiarato Pezzarini –. Dobbiamo riscoprire il senso di comunità per avere una visione di società più coesa e più inclusiva.
Le Pro loco hanno saputo rispondere in maniera tempestiva a una situazione nuova ed emergenziale: i volontari c’erano, ci sono e ci saranno».
I VOLONTARI
Si ripartirà in questo dalla forza della “base”: sono 23 mila i volontari in regione. L’assemblea è stata pure l’occasione per ricordare quelli che tra di loro non ci sono più, come nella stessa Pro loco Palmanova che ha pianto il presidente Marco Piano, ricordato con emozione da Pezzarini in apertura dei lavori.
PUNTI CHIAVE
Il valore delle persone; la formazione (il Friuli Venezia Giulia ha una percentuale dell’81% fra le Pro loco che hanno fatto partecipare i soci a corsi di formazione contro il 61% del dato nazionale); sburocratizzazione; sostenibilità ambientale (le realtà che fanno la raccolta differenziata sfiorano il 100% contro il 93% del dato nazionale); digitalizzazione; coinvolgimento dei giovani: questi alcuni dei punti chiave delineati dal presidente nel suo intervento.
ECONOMIA
Secondo fonti della Cgia di Mestre, con le proprie mille 400 sagre e manifestazioni all’anno nell’era pre-Covid le Pro loco regionali generavano un indotto di 200 milioni di euro. Soldi che servivano anche per autofinanziare le singole associazioni.
La Regione sostiene il comparto. «Il loro impegno è continuato anche nel corso della pandemia – ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini – assieme alla Protezione civile a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Con una delle prossime delibere della giunta regionale verranno resi disponibili complessivamente 850 mila euro a favore del sistema».
Presente anche il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin che ha sottolineato l’importanza delle Pro loco per la tenuta delle comunità e il consigliere regionale Mauro Bordin che ha illustrato i prossimi passi degli interventi legati alla legge 7 del 2019 di sostegno al mondo associativo regionale (che avrà presto altri fondi dopo che vari sodalizi, non solo Pro loco, hanno dichiarato spese strutturali, anche per la sicurezza post pandemica, per 6 milioni di euro).
COLLABORAZIONI
Il sindaco di Palmanova Francesco Martines ha ricordato come la piazza cittadina è sempre pronta a ospitare eventi mentre il nuovo presidente della Pro loco palmarina Nicola Fiorino ha dato il benvenuto ai presenti.
Il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini ha indicato le Pro Loco quale luogo nel quale trovare risposte dirette alle esigenze delle nostre comunità.
Ospiti anche Sante Morasset consigliere nazionale ed Adriano di Marco consigliere provinciale Aism e Nicola Galluà segretario generale Confcooperative Fvg, i quali hanno presentato le convenzione in essere con le Pro loco regionali. Presentato (e donato) pure il libro di Fabio Pappalettera “Come aquila in volo”.
LO STUDIO
La tendenza “solidaristica” delle Pro loco regionali trova riscontro nei dati nazionali rilevati dalla Cgia di Mestre per conto dell’Unione nazionale tra le Pro loco d’Italia presieduta da Antonino La Spina: nel 2020 -80% di eventi. ma allo stesso tempo 65% delle Pro loco italiane impegnate in iniziative sociali e il 50% in raccolte fondi.
«È proprio questa la forza delle Pro loco – ha commentato La Spina –: anche senza eventi e in una situazione difficile, sono rimaste protagoniste dei territori.
Il venire meno delle principali fonti di autofinanziamento, quali sono le iniziative, è un problema concreto, ma le Pro loco sono già pronte per ripartire: come sempre al fianco delle comunità».
La ricerca è stata presentata una manciata di giorni fa a Roma al Senato. —